Fred Vargas – Sulla pietra

162

Editore Einaudi / Collana
Anno 2024
Genere Thriller
472 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Margherita Botto Simona Mambrini


A sei anni dal suo trionfante “Il morso della reclusa”, torna in libreria Fred Vargas con il suo personaggio capolavoro del noir, lo svagato e visionario Jean-Baptiste Adamsberg, commissario del XIII arrondissement di Parigi., alla guida dall’Anticrimine.
Per chi non lo conoscesse anticipiamo che Adamsberg, figlio, figlioccio e comunque principale protagonista dei romanzi di Fred Vargas, approccia le indagini con una particolare tecnica investigativa molto poco convenzionale, con un modus operandi peculiare e spesso impenetrabile che consiste sempre nell’affidarsi al fiuto e alle sensazioni.

Queste rispecchiano appieno il suo abituale anticonformismo e altruismo, evidenti già nelle prime pagine quando Adamsberg, sotto stretto controllo per le ripetute minacce a suo carico e i due tentativi di attentato subiti negli ultimi mesi, si presenta al commissariato alle sette e trenta di mattina, dopo avere raccolto per strada e portato al pronto soccorso veterinario un riccio ferito. La bestiola è stata investita da un’auto pirata.

La storia gialla o meglio il polar (l’autrice è francese) prende subito il via con Adamsberg coinvolto in un misterioso omicidio a Louviec, un pittoresco paesino della Bretagna. Paesino in cui proprio un mese prima aveva dovuto recarsi per consegnare il definitivo rapporto sul caso del serial killer che aveva fatto ben cinque vittime, cinque ragazzine violentate e uccise , sparpagliate per tutta la regione del Nord-Ovest. Un cervellotico caso in cui le ricerche di un’equipe di commissari regionali solo grazie ai suoi schemi si erano orientate sul vero omicida, consentendo di arrivare alla sua incriminazione.

Stavolta però il lavoro che sarà costretto a fare, se non fosse per la sua straordinaria generosità e capacità di adattamento, potrebbe quasi apparire sconfortante.
Infatti il nostro Adamsberg, coinvolto all’inizio telefonicamente dal commissario Mathieu, dovrà ripartire per Louviec e là confrontarsi con un surreale “affresco” bretone che comprenderà un rapimento, una serie di delitti commessi da un assassino, forse mancino forse no. E non basta perché sotto sotto deve esserci altro per forza. E comunque saranno solo favole e superstizioni ma, da quando notte tempo è ritornato a farsi sentire il fantasma del conte di Combourg, detto lo Zoppo, nel 1700 proprietario del vicino castello, il fenomeno sembra abbia dato il via a una serie di disgrazie.

“Sulla pietra” è un thriller ricco di colpi di scena, in cui la Vargas dimostra ancora una volta la sua bravura nel creare grande suspense, vivendo le emozioni e le inquietudini dei personaggi e trascinando il lettore per le strade della Normandia, dove ogni pietra e ogni ombra pare vogliano raccontare una nuova storia, in un indimenticabile viaggio attraverso i misteri e le zone più oscure della Francia contemporanea.
Narrazione fluida in cui i dialoghi, spesso conditi da un sottile ma intelligente umorismo, riflettono le relazioni individuali e le inquietudini inserite all’interno del gruppo investigativo. La relazione tra Adamsberg e il suo vice, Danglard, molto è davvero particolare. Danglard, con la sua erudizione enciclopedica e il suo grande amore per l’ordine e la logica, rappresenta infatti il perfetto contraltare al sistematico caos di Adamsberg.

Accanto a loro naviga a vista la solita gustosa e improbabile squadra parigina, con il semplice tenente Noël, lo sveglio Veyrenc, il geniale e indispensabile informatico Mercadet che ohimè soffre di ipersonnia e l’inattaccabile Violette Retancourt, una specie di efficace Superman sempre pronta a battersi , in compagnia stavolta di strani personaggi del posto, tra cui spicca Josselin de Chateaubriand un vero e proprio sosia dell’antenato. Forse inserito per rappresentare un legame generazionale, un ponte gettato tra il mondo moderno e quello antico.

“Sulla pietra” non è il migliore dei romanzi di Fred Vargas e forse a conti fatti un tantino voluto se lo si paragona al suo standard abituale, ma riesce lo stesso a coinvolgere i suoi fan e tutti coloro ai quali piace perdersi nelle atmosfere noir e nei misteri intricati.

Patrizia Debicke


La scrittrice:
Fred Vargas (1957) è archeologa e medievista. Einaudi ha pubblicato tutte le sue opere. La serie dei tre Evangelisti: Io sono il Tenebroso (2000, 2003, 2006 e 2024), Chi è morto alzi la mano (2002 e 2006), Un po’ piú in là sulla destra (2008 e 2010); i casi del commissario Adamsberg: Parti in fretta e non tornare (2004 e 2006), Sotto i venti di Nettuno (2005 e 2008), L’uomo a rovescio (2006 e 2008), Nei boschi eterni (2007, 2008 e 2024), L’uomo dei cerchi azzurri (2007), Un luogo incerto (2009, 2011 e 2024), La cavalcata dei morti (2011 e 2012), Tempi glaciali (2015 e 2016), Il morso della reclusa (2018, 2019 e 2024) e Sulla pietra (2024); il noir Prima di morire addio (2010); la graphic novel I quattro fiumi (2010); i racconti Scorre la Senna (2009); i saggi: Critica dell’ansia pura (2010), Piccolo trattato sulle verità dell’esistenza (2013) e L’umanità in pericolo (2020).