Editore Mondadori / Collana I Gialli Mondadori
Anno 2024
Genere Giallo
368 pagine – brossura e ebook
Dopo una carriera ultra ventennale, il commissario Soneri, il Simenon italiano scaturito dalla prolifica penna di Valerio Varesi, torna in libreria con una storia in cui sarà costretto a dipanare gli avvenimenti confrontandosi con le incertezze delle menti umane. Compresa la sua, da giorni messa in gioco da ricordi confusi che talvolta gli paiono solo preordinati da convinzioni più che da realtà.
Però la memoria, è risaputo, spesso si rivela inattendibile e quando si tratta di ricordi spesso li “plasma e modifica più o meno inconsapevolmente”.
Un detective dunque messo a confronto con la labilità della memoria e di quei particolari “vuoti di memoria” insiti del titolo del romanzo.
In questa nuova storia, il nostro commissario si premurerà di sguinzagliare la sua squadra in lungo e largo per cominciare a offrire delle risposte ai tanti quesiti provocati dalla morte mancata di Luciano Orsi, scomparso all’epoca dell’uccisione di Romeo Calandri e ricomparso dopo mesi dal terribile assassinio compiuto da un killer professionista al soldo della ‘ndrangheta.
Intanto scoprire dove è stato e cosa ha mai fatto Orsi per tutto questo tempo? Perché era sparito a bordo di quella barca che era di sua proprietà e regolarmente ormeggiata a La Spezia, da dove mancava proprio da febbraio quando con lui al timone aveva preso il mare dopo l’omicidio di Calandri ? E lui, Orsi? Era sfuggito agli assassini o magari aveva qualcosa a che fare con la morte del socio? Come si erano svolti realmente i fatti?
Lui, trasferito dopo pochi giorni a Parma da Cesenatico, potrebbe sì fornire delle risposte, ma… si scoprirà che oltre a essere fisicamente debilitato, ha perso la memoria, insomma non ricorda quasi nulla dei nove mesi di assenza e non finge, perché secondo gli specialisti è affetto da amnesia dissociativa.
E stavolta dunque non sarà sufficiente per arrivare alla verità l’indispensabile richiesta di supporto e il raffrontarsi senza troppi preconcetti con l’immensa memoria ben più capace e funzionale del computer del commissariato, abilmente giostrato da Juvara.
Perché per Soneri quest’indagine, oltre a tentare di fargli capire quanto di vero resti nei nostri ricordi, si trasformerà anche nell’occasione per fargli scoprire che la tecnologia può portare scompiglio in idee e certezze, vomitando una serie di fatti e contraddizioni pronti a creare un ventaglio di nuove possibili piste e possibili alternative per dei casi archiviati troppo in fretta.
Come è successo per l’omicidio di Romeo Calandri, perché infatti più Soneri chiede a Juvara di scavare, più affiorano contraddizioni, oltre a costringere il nostro commissario a sondare nuove strade, ad allargare il tiro. Ma come e quanto?
È un terreno infido, pieno di sabbie mobili, quello in cui deve muoversi Soneri. A ogni passo ha paura di appoggiarsi a una valutazione troppo personale. E allora bisogna fidarsi appoggiandosi all’apparentemente infinita e più oggettiva memoria dei computer. È come una pesca a strascico dentro un oceano di combinazioni, enorme miniera di dati, ma dati freddi, privi di vita che devono essere vagliati, compresi e utilizzati.
Un uomo sperduto, privo di memoria, un omicidio con tanti, troppi misteri, un enigma pieno di ombre come il più inafferrabile dei ricordi: questi sono solo alcuni degli elementi più inerenti a “Vuoti di memoria”, l’ultimo giallo di Valerio Varesi.
Torna tra noi l’inossidabile commissario Soneri, uomo inquieto e spesso nebuloso come la sua terra, creatura letteraria di Valerio Varesi, uno tra i pochissimi oggi in grado di sondare gli angoli più oscuri dell’essere umano e della società che ci circonda e ancora un volta messo di fronte a un’indagine spiazzante, di non deluderci mai. Perché lui è qualcuno che sa bene come muoversi e indagare sugli argini del Po, lungo il torrente Baganza, tra le strade e stradine di Parma città amata ma di quel vero affetto che non si nasconde le pecche, o nella neve del primo Appennino, sempre guidato dall’acume, annusando indizi minimi, quasi impercettibili.
Conosciamo e amiamo da anni Soneri, malinconico Maigret emiliano, con il suo mezzo toscano in bocca a sfida delle regole, le sue incrollabili certezze politico-sociali che lo portano a parteggiare per gli umili, gli ultimi, i dimenticati e i perdenti. Un protagonista discreto che talvolta par quasi camminare in punta di piedi.
Per un attimo tuttavia anche l’equilibrio della ormai cementata serenità affettiva di Soneri e Angela verrà messa alla prova da un qualcosa che traligna persino la logica, ovverossia il trovarsi di fronte alla precarietà della memoria e alla sempre personale interpretazione di ogni esperienza vissuta. Angela gli pare a tratti quasi impalpabile, la teme sfuggente, fatto che lo fa sentire sempre più solo e insicuro. Tutto pare in bilico, potrebbe svanire con i ricordi persino il loro stracollaudato rapporto ventennale?
Con il delitto che si trasforma in pretesto, anche stavolta per affrontare una miriade di temi sociali, è un libro sofferto questo “Vuoti di memoria”. Forse il giallo/noir più meditato e introspettivo dell’autore.
Patrizia Debicke
Lo scrittore:
Valerio Varesi (Torino, 1959) vive in provincia di Parma e ha lavorato alla redazione bolognese della “Repubblica”. È autore di sedici romanzi noir con protagonista il commissario Soneri, interpretato da Luca Barbareschi nelle quattordici puntate televisive della serie Nebbie e delitti andata in onda su Rai2. Autore eclettico, ha scritto inoltre romanzi storico-politici. È tradotto in Francia, Gran Bretagna, Spagna, Germania, Olanda, Turchia, Polonia e Romania.