
L’invito a sfogliare i libri, a farne conoscenza, a degustarli con piacere, è reso esplicito attraverso l’immagine simbolo che rappresenta la venticinquesima edizione di Pordenonelegge 2024, che si è svolta dal 18 al 22 settembre a Pordenone, una millefoglie che fa ingolosire lettori e non, scelta d’esortazione del festival letterario friulano che quest’anno celebra le nozze d’argento, significativamente celebrata come “Festa del libro e della libertà”.
Una grandissima manifestazione, aperta a tutti e gratuita, che coinvolge non solo l’intera città con eventi, presentazioni, mostre e mercato di libri, che si svolgono in sedi istituzionali, librerie, musei, fondazioni pubbliche e private, ma anche le scuole e il territorio della provincia.
Parlando di libri, l’offerta è varia e molteplice, con ospiti italiani ed internazionali che trattano narrativa di ogni genere, crime, di viaggio, ecc., saggistica, libri per ragazzi, e uno spazio speciale e molto attento alla poesia.
Io da qualche anno cerco di partecipare, dopo aver vissuto le prime due edizioni, ed ogni volta è un piacere passeggiare per la città e respirare un clima di vivacità, di attenzione per libri e lettori, incontrarsi tra le piazze, scambiare due chiacchiere, farsi autografare le copie passando da un incontro ad un aperitivo, da una cena a un reading poetico, veramente per tutti i gusti.
Con riferimento agli autori di thriller e noir, anche quest’edizione ha dedicato spazio agli specialisti del genere, come la scrittrice britannica Gillian McAllister, che dopo il fortunato Posto sbagliato, momento sbagliato (Fazi), ha presentato in anteprima, in dialogo con la giornalista e scrittrice Annarita Briganti, il nuovo e attesissimo Solo un’altra persona scomparsa (Fazi): il caso di una ragazza scomparsa, una instancabile ispettrice, un segreto che può cambiare tutto… donne che l’autrice vuole mettere al centro del romanzo, ritenendo che i personaggi femminili siano ancora rappresentati in modo sbagliato nei thriller.
C’è stato il ritorno dell’amata Petra Delicado della spagnola Alicia Giménez-Bartlett (La donna che fugge, Sellerio), che ne ha parlato con Annalena Benini; Barcellona è sempre ben presente nei suoi romanzi, e stavolta la vicenda si svolge durante la settimana gastronomica.
Sinister. La città delle ombre (Longanesi), di Gareth Rubin, ambientato nella Londra di fine Ottocento con protagonisti Sherlock Holmes e il Professor Moriarty, acerrimi nemici che dovranno sedare la loro ostilità e lavorare insieme per salvare l’Europa: lo ha raccontato insieme a Paola Barbato. La coppia formata da Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone, che firma La regina dei sentieri (Sellerio), ha discusso con Andrea Maggi, parlando diffusamente di ironia, definita da entrambi sintomo di intelligenza e strumento di difesa contro idee e faziosità tornate tanto di moda.

Di parodia (assente secondo lui nei suo libri) e realtà ha parlato l’autore friulano Tullio Avoledo, che ha presentato I cani della pioggia (Marsilio) con Pier Paolo Di Mino (Lo splendore, Laurana), dove si è divertito a fare incontrare i protagonisti dei suoi romanzi precedenti, come quasi mai avviene in letteratura mentre succede spesso nel mondo dei fumetti, in una storia avventurosa permeata di attualità.
Una sensazione bellissima vedere tutti gli incontri pieni di spettatori, un ambiente colorato e allegro colmo di giovani, di studenti, aria di festa, aria di cultura. Questi sono gli assembramenti a cui è piacevole partecipare, sentendosi parte di un gruppo più grande, forte e curioso: quello degli amanti dei libri.
Mauro Cremon