Editore Longanesi / Collana La Gaja scienza
Anno 2024
Genere Giallo storico
304 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Giuseppe Maugeri
Dopo il grande successo di The Thurnglass, La clessidra di Cristallo, Gareth Rubin torna in libreria con un nuovo romanzo calato nelle atmosfere squisitamente british, spaziando con disinvoltura dall’alta società ai quartieri più malfamati della Londra di fine Ottocento, in cui si muovono i personaggi resi celebri da Sir Conan Doyle.
Una specie dunque di doppia trama parallela in questo Sinister, tradotto in italiano da Giuseppe Maugeri che si apre con Holmes, accompagnato dal suo compagno spalla e voce narrante, il dottor John Watson, reduce di guerra, incaricato di risolvere un curioso, seppur apparentemente banale, mistero. Un inizio per introdurre il lettore nella storia con John Watson che racconta dal suo punto di vista lo strano caso al quale sta lavorando con Holmes.
Londra, 1889. Un pomeriggio di dicembre, un giovane e affascinante attore di teatro George Reynolds ha bussato alla porta dell’esclusivo Diogenes Club per chiedere l’aiuto di Sherlock Holmes e avvalersi dei suoi servigi. Il giovane è stato ingaggiato per interpretare il ruolo del protagonista, Riccardo III, nel tragico capolavoro di Shakespeare. Ma benché soddisfatto per la parte ottenuta, Reynolds invece appare scombussolato dall’apparente rapito entusiasmo del raro pubblico serale in teatro. Come potrà constatare infatti di persona proprio il dottor Watson, da quando si apre il sipario su una rappresentazione lui è molto bravo ma il resto del cast è un disastro e la messa in scena della tragedia, a voler essere generosi, appena mediocre. Eppure il pubblico in sala, pur molto ridotto, pare entusiasta tanto da salutare la fine della rappresentazione con una standing ovation, e anche quando Watson ritorna il giorno dopo per assistere allo stesso spettacolo, la reazione finale degli spettatori sarà identica: applausi frenetici. Ma coloro che hanno assistito alla performance, una quindicina di persone circa, sembrano gli stessi del giorno prima. Strano no? Perché? Una qualche frode? Ma lo scopo? Insomma solo Holmes, il genio della deduzione potrebbe forse riuscire a intuire cosa ci sia dietro… Il resto della trama, per non svelarvi troppo, potete leggerlo direttamente sul sito di Longanesi.
Con il complicato ma stuzzicante escamotage di alternare nella narrazione a due voci le diverse prospettive di Watson e Moran su Holmes e Moriarty, Sinister è volutamente un classico romanzo alla Conan Doyle, pieno di azione, viaggi, travestimenti, enigmi apparentemente impossibili da risolvere e geniali deduzioni.
Un romanzo che descrive meglio di altri i rapporti con i rispettivi capi/eroi, delle due spalle dei principali protagonisti Moran e Watson per alcuni aspetti affini e sempre pronti a entrare in azione. Ciò nondimeno, se Watson si dispiace talvolta per la mancanza di umanità di Holmes, il suo affetto e la dedizione nei confronti dell’amico sono indiscutibili.
Moran, invece, è un criminale, un puro calcolatore, la cui lealtà verso Moriarty è più necessità che amicizia. Pur ex studente di Eton e di Oxford, si serve con disinvoltura dello slang londinese dei bassifondi. Come il suo capo, il Moran creato da Rubin è un cacciatore fino in fondo, che si gode il brivido dell’inseguimento della preda , sempre pronto ad agire. A suo agio sia sul ring che al tavolo da biliardo, Moran è un affascinante contraltare per Watson, soprattutto per il modo in cui entrambi si confrontano con ricchezza e le classi sociali. Watson, il cui immaginario background è considerevolmente più semplice rispetto a quello di Moran, è un bravo medico, è stato un ottimo marito, è un cittadino esemplare, fiero sostenitore della legge e dell’ordine e, dello status quo. Mentre l’altro, dall’alto del suo mondo d’origine, è un’anarcoide che disprezza le gerarchie.
I due dunque appaiono molto simili ai loro capi, con Holmes sempre in caccia di un ordine razionale mentre Moriarty si crogiola beatamente in un caos preordinato.
In Sinister l’autore, onore al merito, è persino riuscito a rendere plausibile ed efficace la collaborazione tra Holmes e Moriarty concependo una trama che ci trascina in un coinvolgente e intricato crescendo di tensione e colpi di scena ben calibrati. Con indizi che li conducono a un hotel in Svizzera, a un misterioso e sperduto villaggio di montagna e a una diabolica cospirazione. Un romanzo insomma in cui si susseguono una spregiudicata catena di omicidi che nascondono oscuri intenti quali: brama di potere, vendetta personale, delirio di onnipotenza, avidità di fama e denaro. Una storia avvincente e che forse vedrà, immagino, un sequel in cui i due tradizionali avversari di Conan Doyle potranno unirsi ancora una volta.
Patrizia Debicke
Lo scrittore:
Gareth Rubin, giornalista e scrittore, collabora con le maggiori testate inglesi. Il suo primo romanzo The Turnglass – La clessidra di cristallo (Longanesi 2023) ha riscosso un larghissimo successo di pubblico e di critica, in Italia e all’estero.
www.garethrubin.com