Editore Adelphi / Collana Fabula
Anno 2024
Genere Noir paranormale
173 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Monica Pareschi
“Sono venuta ad abitare dalla nonna più o meno un anno fa, dopo aver ucciso i miei genitori. Non vorrei sembrarvi senza cuore. Lasciate che vi spieghi.”
Dopo la morte dei genitori, la giovane quattordicenne Elizabeth viene accolta nella dimora di famiglia già abitata dalla nonna e dallo zio con la moglie e il figlio Keith. Elizabeth è una giovane ragazza con poche incertezze e ben poco disillusa dalla vita, che riesce a vedere negli altri la miseria dei sentimenti e l’ormai svanito incanto della vita. Così come riesce a percepire nei confronti della nonna un legame che discende da una lunga progenie di streghe, e da una lunga scia di violenza.
Quando negli specchi della casa continua ad apparire una figura con la quale Elizabeth sente una innata sintonia, strani avvenimenti inizieranno a riempire le giornate della giovane che però non si tirerà indietro davanti a nuovi poteri e nuove forze.
Vittima o carnefice? Elizabeth si avvierà decisa verso il proprio futuro. E nessuno riuscirà a fermarla.
Nonostante Elizabeth sia un romanzo breve, le atmosfere descritte, tra il cupo e l’inquietante, rendono quest’opera una delle più sconvolgenti che io abbia letto nella mia vita. Ho avuto paura, lo ammetto. Elizabeth non è solo la protagonista di questa storia – che a tratti ci appare assurdamente reale – ma è anche una semplice e giovane ragazza di quattordici anni che diventa eroina e carnefice della sua stessa vita. Sogno o realtà? Paranormale o psicopatia? La risposta Greenhall la nasconde non tra le pagine del suo romanzo ma negli occhi del lettore. Cosa mi ha turbata di più? La mancanza di emozione. O almeno quello che io percepivo come tale. Perché in Elizabeth ognuno di voi potrà leggere nella profondità di uno sguardo, quello stesso sguardo che arriva dallo specchio che non sempre ci rimanda la nostra stessa immagine. In più, e nulla è lasciato al caso, il potere è in mano a una giovane donna che lo tramanda alle generazioni future. Certo, anche la forza si potrebbe rifiutare ma Elizabeth non lo fa.
In sole centosettantatré pagine, Greenhall riesce a pennellare un ritratto complesso di una famiglia, di una residenza, di una storia come solo i grandi autori sanno fare. Parole misurate. Colori ombrosi. Foschie dense. Tutto quello che riesco ancora a pensare di questo romanzo ha a che fare col buio, e io di romanzi bui ne ho letti molti ma nessuno così denso da lasciarmi scivolare in un lago di pece. Elizabeth non sarà sola in questa avventura alla scoperta di sé perché sempre accompagnata da personaggi che nulla hanno di secondario: la famiglia, la storia e il male che ognuno porta con sé. Il ritmo che Greenhall riesce a incidere tramite le parole della sua opera porta il lettore in un bosco fitto dal quale sarà difficile trovare la via d’uscita.
Adriana Pasetto
Lo scrittore:
Ken Greenhall è nato a Detroit nel 1928 da una famiglia di immigrati inglesi. Nel 1976 pubblica il suo primo romanzo, Elizabeth, che nasce dal suo lungo interesse per il paranormale. Greenhall è morto nel 2014.