Editore EDT
Anno 2024
Genere Giallo
pagine – brossura e ebook
Chiunque ne abbia le scatole piene di tutti questi chef che imperversano in televisione, che aprono ristoranti costosissimi, che foraggiano le mangiatoie di ricche persone e che trattano come pezze da piedi quei poveretti che partecipano a Masterchef, dovrebbe leggere questo divertente romanzo dove qualcuno di loro viene passato per le armi.
Luca Iaccarino, come già faceva il commissario Sanantonio, firma romanzi noir dei quali è anche il protagonista. Essendo Luca un noto giornalista e critico gastronomico – questo sì, mestiere spesso invidiabile – quando non scrive saggi, ambienta i suoi romanzi nel mondo della cucina e della gastronomia.
Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Italia è il naturale seguito di Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi di Torino, scritto sette anni fa, sempre per l’editore EDT, quello della Lonely Planet. In questo secondo romanzo, l’esemplare pratica sterminatoria viene finalmente esportata fuori dai confini della capoluogo piemontese. Ritroviamo il protagonista, Luca Iaccarino, appunto, e la sua famiglia formata da figlio numero uno, figlio numero due e dalla moglie, la donna-che-di-volta-in-volta-combina-un-mucchio-di-cose. Per sbarcare il lunario, Luca ha diviso la sua giornata in due: la mattina sostituisce dietro il bancone come barista il proprietario del “Caffè Vini Emilio Ranzini” e al pomeriggio lavora come giornalista de “La Gola”, supplemento gastronomico di un notissimo quotidiano nazionale. Per dirla con lui, due stipendi farseschi che messi insieme fanno uno stipendio ridicolo. Per giunta è costantemente vessato dall’orrendo capo, Gianfrancesco Bottaioli, un despota, misogino, sarcastico e maleducato, critico di fama internazionale. I battibecchi tra i due, retti in punta di fioretto dal buon Iaccarino sono memorabili.
La vicenda prende inizio proprio a causa di un’incarico che Bottaioli impone a Luca. Incidentato in ospedale, il capo lo spedisce sul lago d’Orta a recuperare la sua auto, abbandonata nel parcheggio del famoso ristorante Villa crespi, di Antonino Cannavacciuolo. E sarà proprio nelle acque del lago che la sera, mentre vaga sconsolato, Luca ritroverà il corpo del famoso chef, forse annegato, forse trafitto, comunque ammazzato. Comincia così un’avventura mozzafiato che coinvolge lo stesso Iaccarino – la famiglia è in vacanza – il commissario Santamaria (omaggio al personaggio di Fruttero e Lucentini, che già aveva perseguitato il nostro nel primo romanzo), l’acuta e quasi albina poliziotta, dottoressa Pedroni, e, per finire, un singolare personaggio, Domingo detto il Favoloso, ex borseggiatore in pensione, mattiniero frequentatore del “Caffè Vini Emilio Ranzini” dove è solito cominciare a bere alcol alle dieci di mattina.
Ci saranno altri omicidi e questa specie di armata Bracalone dell’indagine sarà costretta a correre su e giù per l’Italia cercando di impedire nuove, celebri morti.
Chi conosce Luca Iaccarino sa quanto sia feroce a sua ironia e travolgente il suo umorismo. Queste fondamentali qualità si ritrovano nella sua scrittura, le parole trascinano, le situazioni diventano paradossali, a volte mescolate alla poesia o alla dinamica descrizione di cibi, ricette e nel racconto di luoghi e personaggi. Nel corso del romanzo avvengono drammi, rivincite, sbocciano attrazioni impreviste e si visitano i templi della grande cucina. Nel frattempo muoiono gli chef, indicazione che, nonostante sembri il contrario, anche gli dei sono mortali.
Insomma, quello di Luca Iaccarino, con Luca Iaccarino, è un libro molto divertente e a suo modo istruttivo, pieno di umorismo molto sabaudo e di straordinaria delicatezza con i personaggi. Quindi, visto che siamo in argomento, possiamo tranquillamente considerare questo romanzo una lettura da leccarsi i baffi.
Enrico Pandiani
Lo scrittore:
Luca Iaccarino scrive di cibo per il “Corriere della Sera” e per “D – la Repubblica”. Il suo primo libro è Dire Fare Mangiare (ADD), l’ultimo Appetiti. Storie di cibo e di passione (EDT).