Editore Carbonio / Collana Cielo stellato
Anno 2024
Genere Noir
208 pagine – brossura e ebook
colpa /’kolpa/ s. f. [lat. cūlpa]. – 1. a. (giur.) [azione che contravviene a una disposizione della legge o a un precetto della morale e la responsabilità che ne deriva: commettere una c.; essere in c.] ≈ crimine, delitto, Ⓖ errore, Ⓖ (lett.) fallo, misfatto, reato, Ⓖ sbaglio, Ⓖ torto. (Treccani).
Il commissario Belletti è il cosiddetto uomo tutto d’un pezzo. Fisicamente massiccio, carattere burbero e piuttosto taciturno. Un introverso. Nella lunga tradizione dei poliziotti da Maigret a Schiavone si tratta spesso di uomini dediti alla propria professione che si spendono senza riserva. Così accade a Belletti che antepone la professione agli affetti familiari, si dedica totalmente alla risoluzione dei casi – in particolare i due casi paralleli in questo romanzo – ma in tonalità cupa. La sua è una ricerca assoluta delle colpe degli uomini per assicurarli alla Giustizia che lui interpreta sempre e solo con la maiuscola in una esposizione sofferta che arricchisce.
La scrittura è veloce, intercalata da una costellazione di riferimenti letterari e culturali. La macchina narrativa si mette in moto lentamente, occorre entrare nella mentalità giuridica e filosofica del commissario prima di andare a regime e una volta lanciati si corre rapidamente verso un epilogo che lascia i lettori in sospeso fino all’ultima pagina. Sono molti i riferimenti morali e perfino religiosi per giustificare o incolpare qualcuno, è un continuo porsi la questione di quanto si sia o si debba essere moralmente coinvolti nelle decisioni. Specialmente se si è incaricati dalla società a consegnare i colpevoli, portare coloro che sbagliano alla Giustizia.
giustìzia s. f. [dal lat. iustitia, der. di iustus «giusto»]. – 1. a. Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge: uomo di grande g.; giudicare, premiare, punire, governare con g.; trattare tutti con g.(Treccani).
Alvise Belletti cerca sempre di porsi onestamente e in maniera retta dinanzi alla Giustizia in cui crede totalmente al punto di sacrificare la propria vita personale per dedicarsi a quella che vede come una missione. L’uomo non ha tentennamenti, sa che il suo compito è quello di assicurare a questa giustizia le persone che non hanno saputo rispettare la convivenza con i propri simili: è convinto che gli uomini si debbano nutrire della luce per meglio illuminare l’oscurità. In realtà questo rappresentante della legge vorrebbe farla facile, poter vivere serenamente ma ha quello che lui stesso definisce un fottuto fardello che rimane sullo stomaco e gli impedisce di mettere a tacere il proprio super-io. Questo soldato sa benissimo che i personaggi su cui si trova a indagare sono uomini e donne che per soddisfare i propri istinti sono pronti a tutto: a tradire, mentire, vendere e anche uccidere. Per certa gente la vita altro non è che il trionfo della menzogna. Belletti vive in un mondo in cui la Verità è assolutamente relativa e cerca di convivere in quell’ambiente terreno mediando con la sua granitica volontà: egli sa che il suo compito è quello di ricercare la Verità e non certo di occuparsi del dolore del mondo o delle ingiustizie che siano piccole o grandi.
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non credere alla v. delle parole di qualcuno; provare, negare la v. d’una testimonianza; controllare la v. di un’asserzione; ristabilire la v. dei fatti. (Treccani).
Il commissario sostiene che se non ci fosse la Giustizia con le sue sentenze, ciascuno si arrogherebbe il diritto di agire come meglio gli pare, lui vuole servire questa Giustizia sino in fondo. Perché è consapevole che la polvere delle altrui colpe gli si depositerà addosso entrando fin dentro gli alveoli. Non corre alcuna vena di umorismo nella stesura del romanzo: le tinte sono uniformemente grigie, scure, cupe. Il criminale di turno che il commissario sa con assoluta certezza essere colpevole si atteggia a uomo nuovo, dandy cinico e sadico, abietto e privo di morale: un nazi-esteta egoista disposto a spegnere una vita umana per un suo capriccio di uomo ricco e privilegiato il cui patrimonio familiare è capace di incidere sul PIL di una nazione. Il nostro pubblico ufficiale si rende conto che l’umanità parrebbe a servizio della Giustizia ma in realtà la manipola come meglio le pare, specialmente se questa umanità è ricca, molto ricca. Belletti ha troppa esperienza, è troppo navigato per non sapere che da tempi immemori la Giustizia è stata violentata, espropriata, piegata all’umano volere e ai suoi servitori altro non resta che silenzio e rassegnazione. La tonalità cupa che permea il romanzo.
pietà s. f. (ant. pietate, pietade) [lat. piĕtas -atis (der. di pius «pio, pietoso»)]. – 1. a. Sentimento di affettuoso dolore, di commossa e intensa partecipazione e di solidarietà che si prova nei confronti di chi soffre. (Treccani).
È nel rapporto con la morte che si trova il vero spirito della cristianità e Belletti ne è l’inconsapevole paladino. Lui è intriso di una smisurata certezza di essere giusto tra i giusti ma deve fare i conti con una Società ambigua e maligna. Lui ritiene che l’uomo etico valga di più dell’uomo estetico però il suo capo, il suo diretto superiore media alle sue spalle tra due padroni: la Giustizia e il Potere. Ecco allora che il nostro ripiega sulla compassione, sulla comprensione del prossimo. Sa trovare gli anfratti di onestà a cui appigliarsi e lì sboccia quella pìetas che lo rende uomo. Infinitamente superiore a qualsiasi essere malvagio che vive la propria misera esistenza rifiutando il vivere civile.
Rinaldo Picciotto
Lo scrittore:
Paolo Scardanelli (Lentini, 1962), geologo e scrittore. Con Carbonio ha pubblicato la saga L’accordo, di cui sono usciti Era l’estate del 1979 (2020); I vivi e i morti (2022); L’ombra (2023) e Un posto sicuro (2024). Scardanelli è anche autore del romanzo In principio era il dolore. Un Faust di meno (2022), con protagonista il commissario Belletti.