Editore Garzanti / Collana Narratori moderni
Anno 2024
Genere Thriller
640 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Doriana Comerlati
“Un uomo senza profilo, né movente.
…Un assassino che portava a spasso la sua follia all’ombra del leggiadro mese di maggio, quando non c’erano più né leggi né poliziotti a sbarrargli la strada”.
Non fu così leggiadro, quel maggio francese del ’68.
Questo nuovo romanzo del grande autore di thriller Jean-Chistophe Grangé inizia proprio a Parigi, nei momenti “caldi” della rivolta parigina del maggio – giugno 1968.
Iniziata da parte degli studenti contro il potere del capitalismo, dell’imperialismo, e in primis dell’impero gollista, si estese poi agli operai e un po’ a tutte le categorie .
Grangé descrive con precisione e con ricchezza di particolari questo periodo, mettendone anche in risalto i lati negativi: la violenza gratuita, le devastazioni, lo scoramento del popolo che vedeva ovunque danni, distruzione, impedimento a svolgere il proprio lavoro.
“I pretesti delle manifestazioni diventavano sempre più ridicoli. L’unica vera ragione di tutte quelle violenze era…la violenza, in sé e per sé. Un bisogno di spaccare, calpestare, abbattere un mondo che li soffocava”.
È in questo contesto particolare che inizia la storia: una delle storie più tremende, agghiaccianti a volte, che questo autore abbia concepito.
Tre personaggi sono i protagonisti principali – e, credetemi, difficili da dimenticare – su cui è focalizzata la vicenda. Il primo è Hervé, uno studente di grande intelligenza ma un po’ particolare, che partecipa ai moti studenteschi, con tre amiche politicizzate di cui è un poco (segretamente) innamorato.
Quando rinviene il cadavere di una di loro, Suzanne, barbaramente uccisa e lasciata in una posa grottesca, ricorre all’aiuto del suo fratellastro poliziotto, Jean Louis: e questo è il secondo protagonista.
Jean Louis sta lavorando alla rivolta, come infiltrato nei movimenti studenteschi, ma corre in aiuto del fratello, abbandonando tutto il resto, verso un’indagine pazzesca, lontana da ogni immaginazione più sfrenata!
La ragazza uccisa è in una posa particolare, che in un primo tempo ricorda quella dell’Appeso nei tarocchi. Solo in un secondo tempo si scoprirà di cosa si tratta.
Con la trama mi fermo qua: troppe sorprese attendono il lettore.
Sorprese talvolta da scoprire, assaporare; talvolta così raccapriccianti che quasi si subiscono, ma la storia è talmente avvincente che non ci si può fermare.
La seconda parte del romanzo ha come contesto l’India, in ogni suo aspetto.
Paese che per alcuni riveste fascino, desiderio di spiritualità: è certo lo stato d’animo che guidava molti giovani in quegli anni a compiere viaggi, che spesso si trasformavano in esperienze negative, distruttive, senza ritorno.
Calcutta: mendicanti, lebbrosi, bambini stracciati , sporcizia, odori nauseabondi, mucche macilente ma intoccabili. Santoni scheletrici; adoratori delle divinità più varie; soprattutto, pericoli a ogni angolo per i nostri personaggi.
Poi Varanasi ( Benares) la città santa.
“Varanasi era grigia.
Grigia come gli stracci. Come il cemento.
Calcutta dava l’impressione di un immenso formicaio.
Varanasi, più modesta, evocava un Bazar….ma il suo senso, solenne e indiscutibile, risiedeva nel fatto che era la città del Gange, il fiume sacro!”.
Grangé dimostra una conoscenza profonda di questo paese contraddittorio, dei suoi misteri, delle sue religioni, e ce lo narra talmente con efficacia da farci vivere nella storia. E vi assicuro, cari lettori, che a volte non vorreste esserci, dentro. Vorreste fuggire.
Grangé è un autore che si ama o si odia.
Io lo amo, e ho letto ogni suo romanzo, ma devo ammettere che Karma rosso sangue non è una storia “facile” , da affrontare alla leggera.
Corposo, ricco di descrizioni, di dettagli. Introspettivo , affascinante, ma pari a un pugno nello stomaco. Non tutti sono preparati a conoscere certe usanze barbare, certi dettagli truculenti.
Premesso ciò, armatevi di coraggio e di desiderio di avventura, di buon “stomaco” e di scoperte incredibili, e partite con lui per la misteriosa India.
Grangé: sempre al top!
Rosy Volta
Lo scrittore:
Jean-Christophe Grangé è autore di romanzi che hanno ampliato i confini del thriller tradizionale. Dopo l’esordio negli anni Novanta, giunge alla notorietà grazie al film di Mathieu Kassovitz tratto da I fiumi di porpora (Garzanti 1999) interpretato da Jean Reno e Vincent Cassel, il primo di diversi adattamenti delle sue opere per il cinema e la televisione.
Per Garzanti ha pubblicato anche Il volo delle cicogne (2010), Il concilio di pietra (2001), Amnesia (2012), Il respiro della cenere (2013) e Il rituale del male (2016), primo volume della saga nera che trova la sua conclusione nell’Inganno delle tenebre (2017), La maledizione delle ombre (2019), L’ultima caccia (2020), L’ altare della paura (2021), La maschera di marmo (2022).