Cristina Rava – Degna sepoltura

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Editore Rizzoli / Collana Nero Rizzoli
Anno 2025
Genere Noir
324 pagine – brossura e ebook


“Ai vivi solo caffè, ai morti anche il rosario, perché può sempre servire, come l’ombrello”.

Certamente questo deve aver pensato l’ignota persona che ha sistemato vicino al cadavere di Umberto, oltre a un lumino e a un mazzolino di fiori secchi, anche un rosario. E – sorpresa – un sacchettino di tela che contiene alcuni chicchi di caffè.
Una vera e propria sepoltura, una “degna” sepoltura.
Questo pensano non solo gli inquirenti preposti al caso, ma pure la dottoressa Ardelia Spinola, medico legale, e il suo compagno, l’ispettore in pensione Bartolomeo Rebaudengo.
La coppia, ogni volta che si trova di fronte un caso di omicidio, si cimenta al fianco degli investigatori, per dare il proprio contributo, sempre gradito, perché i due…non sbagliano un colpo!

Accade dunque che nella campagna ligure, in una casupola in rovina messa in vendita, venga scoperto casualmente il cadavere di un giovane, ragazzo di buona famiglia, problematico e insicuro. Il corpo è deposto in una cassapanca, accompagnato – stile sepoltura degli antichi Egizi – dal corredo funebre succitato.
Chi può avere escogitato tutto ciò? Un assassino pentito? Un successivo visitatore? O qualcuno che abbia assistito al delitto?
Caso bello tosto che intriga subito Ardelia, a cui tocca il compito dell’esame autoptico.
C’è da una parte una famiglia disperata e piena di sensi di colpa, perché Umberto era adottato e, secondo loro, mai “all’altezza” della sua posizione sociale. Quindi rimbrotti e incomprensioni a non finire.
E c’è, dall’altra, un ragazzo, Silvio, terrorizzato, perché lui c’era in quella casupola, ma aveva scoperto solo in un secondo tempo che il suo amico era morto!
Silvio Quintavalle, altro protagonista della storia, ragazzo buono e di semplice estrazione sociale, che aveva però legato con il timido Umberto.
Ma i poliziotti non sanno nulla di tutti questi retroscena: possono solo fare supposizioni.

Tutti costruiscono ipotesi, anche la nostra Ardelia, sempre sul pezzo, tanto che il lettore comprende subito come la dottoressa sia una lunghezza avanti agli altri nelle intuizioni geniali. Ma la soluzione è ancora lontana e soprattutto nebulosa.
Quell’apparato funebre confonde le idee, e non solo quello: quale motivo aveva il ragazzo per essere ucciso?
Le cose si muovono a poco a poco, con l’apporto di molte persone: persino la pianista Norma Picolit, vecchia conoscenza dei lettori, mette il suo zampino nell’indagine.

“Giorno dopo giorno affiorano i detriti, che restano a galleggiare nella modesta corrente finale.Basta un retino per recuperarli e inserirli a costruire risposte dove mancano”.

E Ardelia non è solo un ottimo medico legale, ma una maestra a maneggiare “retini”!
Infatti, dopo una seconda morte, le ombre cominciano a schiarirsi, soprattutto nella sua mente: bisogna però avere prove concrete! Che arriveranno, non temano i lettori.

Con questo nuovo romanzo, Cristina Rava ha fatto ancora una volta centro. Anzi, di più: a mio parere ha ritrovato le atmosfere e la freschezza dei primi romanzi!
La storia scorre come l’olio, piacevole, intrigante, con le giuste sorprese, al momento giusto. Una sua particolarità, che mi ha sempre affascinata, è il narrare vicende drammatiche dando spazio all’ introspezione dei personaggi, ma senza perdere l’ironia.
Un pizzico di umorismo buttato qua e là alleggerisce la scena, anche quando si tratta di delitti e di tragedie.
In questo romanzo si parla di rapporti familiari difficili; di apparenze perfette, che nascondono in realtà segreti e marciume; di vite sprecate in onore del dio denaro: tutti aspetti di una provincia in cui sembra non debba accadere mai nulla di negativo. Ma non è così. Ora più che mai.

Ardelia è “una di noi”. Nella sua vita domestica, come nel lavoro; nel rapporto con Bartolomeo – ora sereno e senza burrasche – nell’affrontare la quotidianità.
È una conoscenza piacevole e rassicurante.
La cucina, i gatti, le amicizie, il passato…tutto sappiamo di lei, per questo ci è cara.
E per questo aspettiamo sempre nuove storie, con lei protagonista. Congratulazioni, Cristina Rava: alla prossima!

Rosy Volta


La scrittrice:
Cristina Rava vive ad Albenga, sulla Riviera di Ponente, dove sono ambientati i suoi libri.
Dopo inconcludenti studi di medicina, ha lavorato nel settore dell’abbigliamento e successivamente in campagna, ma sempre con la scrittura come efficace salvagente per galleggiare nella vita.
Già autrice di due raccolte di racconti e di una memoria storica, tutte legate al territorio ligure, dal 2007 ha intrapreso la via del noir con alcuni romanzi pubblicati da Fratelli Frilli tra il 2006 e il 2012.
Per Garzanti ha pubblicato i romanzi Un mare di silenzio (2012) e Dopo il nero della notte. Un’indagine di Ardelia Spinola (2014), entrambi aventi come protagonista il medico legale Ardelia Spinola. Nel 2021 è uscito per Rizzoli Il pozzo della discordia.