Editore E/O Edizioni / Collana Dal Mondo
Anno 2025
Genere Noir
240 pagine – brossura e ebook
Ad aprire il libro è una panoramica e presentazione dei protagonisti, che per un motivo o per un altro, si trovano sul luogo del delitto, una chiesa rupestre.
C’è chi è lì perché quel posto gli piace per il suo essere segreto, sacro e buio, dove poter confidare il suo peccato e la sua debolezza ed offrire il sui pentimento, come se tutto ciò bastasse ad assolverlo.
C’è chi è lì perché ci va a passeggiare, perché ha bisogno in qualche maniera di parlare, di esprimere i suoi pensieri. È una conversazione muta fatta solo di pensieri, ma è pur sempre un modo per sentirsi meno soli, per sentirsi capiti. A volte gli capita di vedere cose che non gli piacciono e così gli rimane un gran senso di smarrimento.
Una coppia di fidanzati, per passare del tempo insieme in santa pace. Lei ha smesso da tempo di andare regolarmente a scuola, a volte ci andava, a volte no.
E non ha detto niente a casa. Un giorno ha capito che dei bei voti, dell’impegno e della capacità non le importava più niente.
Una bambina, che abita in un campo rom lì vicino.
Quel posto le piace per il silenzio e per il vuoto. E perché nessuno la giudica e le chiede se ha studiato, così come avviene a scuola. A scuola deve confrontarsi con le altre sue coetanee, così diverse da lei. Lei che siede da sola all’ultimo banco. Lei che a scuola ha scoperto che le piacciono i libri, che le piace leggere e disegnare. Lei, che a differenza degli altri, ritiene che la diversità sia un valore aggiunto e non qualcosa da condannare.
Giorgia Lepore è tornata alle stampe con la serie che ha per protagonista l’Ispettore Gerri Esposito. Il nostro protagonista attraverserà un’ipotetica porta temporale che lo catapulterà nel suo passato.
Non è facile essere adolescenti, non lo è quando nasci e cresci in determinati contesti, non lo è quando la vita ti conduce attraverso vie in salita che con fatica bisogna intraprendere, non lo è se sei vittima di ingiustizie contro le quali puoi fare poco o nulla, non lo è quando quelle ingiustizie ti portano a reagire, reso folle e allo stesso tempo spaventato.
Gerri conosce a menadito questi sentimenti. Sa cosa significa quanto sia capace l’angoscia di scavarti dentro. Quanto l’angoscia percorra km. tortuosi e faccia giri su se stessa all’interno dell’animo, quanto sia capace di divorare i colori e di lasciarti solo il nero. Un nero che conquista sempre più spazio.
Tutto il mondo interiore che Gerri porta dentro è fatto di esperienze, di avvenimenti, di dolore che spesso tracimano in frequenti forti mal di testa. Come se quel mal di testa avesse il compito ben preciso di non fargli dimenticare nulla. Questo non dimenticare nulla e l’essere lui stesso un portatore di cicatrici, lo rende compassionevole e comprensivo nei confronti di chi sta attraversando un momento buio e problematico. Gerri si è creato una via di fuga. Alcune volte le vie di fuga fanno meno male, qualche volta ti servono per non impazzire.
“Quando tieni una cosa che non vuoi ricordare, la metti in un pacco, lo sigilli con lo scotch, lo spago, e poi la chiudi in uno sgabuzzino…” Una forte auto difesa, un modo per sentire meno dolore. E decidere cosa deve rimanere più in fondo e cosa può fare capolino. Una classificazione del dolore. Una barriera, uno schermo protettivo.
Grazie al lavoro che svolge e grazie alla sua sensibilità, Gerri sarà di aiuto. Considerata la sua vita precedente, considerate le sue sofferenze, considerata la sua immedesimazione. Il suo aiuto consiste anche nel dare un’opportunità, una speranza a chi crede che quell’opportunità e quella speranza non possano essere possibili. Preoccuparsi per qualcuno e dare il proprio contributo perché l’abisso frequentato ed affrontato cominci a diventare meno profondo. Piano, lentamente ma il percorso è avviato.
Quasi al termine del libro, un toccante dialogo – tra Gerri ed il suo caro amico Giggi – farà saltare molti lucchetti. Un ricordo a cui non avevo più pensato. E quel dialogo glielo riporta a galla, forte, intenso, dirompente.
Crescere è complicato quando devi fare i conti con una realtà complicata e piena di ostacoli. Bisogna essere fortunati a incontrare le persone giuste, giuste per te, che sanno capirti e sanno trovare la modalità più adatta per dare l’aiuto necessario.
E’ successo a Gerri e ora lui è pronto e disposto a farlo nei confronti di altri.
Qui l’incontro con l’autrice
La profondità che viene data dall’autrice anche nei confronti degli altri protagonisti è generosa, quasi a voler creare un cerchio, un alone di protezione, qualcosa che ricordi una famiglia. E famiglia è Marinetti, che insieme alla moglie vedono in Gerri quasi un figlio, e lo è anche il brusco Santeramo, anche se contrario ai metodi del poliziotto. Lo è anche Lea Coen, che accetta – ma non subisce – l’atteggiamento del suo collega.
Questo libro è pieno di sensibilità verso chi si ritrova a commettere un delitto perché “costretto” dalle circostanze, verso chi in seguito alle circostanze vissute e trovando gli aiuti giusti e la forza, è riuscito a dare una svolta alla vita.
Il mondo interiore è così pieno di sfumature, di percorsi, di cose non dette e nascoste, un mondo pieno zeppo che spesso facciamo fatica ad esternare.
Ben vengano i libri che attraverso i vari protagonisti riescono a dare voce e immagini a ciò che portiamo dentro e Giorgia Lepore riesce a farlo egregiamente.
Cecilia Dilorenzo
La scrittrice:
Giorgia Lepore è archeologa e storica dell’arte, vive a Martina Franca e insegna Storia dell’Arte al Liceo da Vinci di Fasano. Ha pubblicato L’abitudine al sangue (Fazi 2009) e, per le nostre edizioni, I figli sono pezzi di cuore, Angelo che sei il mio custode e Il compimento è la pioggia dai quali è tratta la serie tv Gerri prodotta da Cattleya in collaborazione con Rai Fiction e Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, in onda su Rai 1. Nel 2025 le Edizioni E/O hanno pubblicato Forse è così che si diventa uomini.