Valerio Evangelisti – Eymerich Risorge

3892

Editore Mondadori Collana Omnibus
Anno 2017
Genere Thriller/Fantascienza
277 pagine – brossura

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Nell’ottobre del 1994, in attesa di partire per il servizio militare, vado in libreria per procurarmi un po’ di libri da portare con me durante la naja. Rientro verso casa poco convinto, non ho trovato cose interessanti e come d’abitudine mi fermo in edicola e il mio edicolante, che conosce le mie passioni letterarie e sa che sono un accanito lettore/collezionista di Urania, mi dice “Michele l’hai preso l’ultimo? Stavolta è uno scrittore di Bologna, Valerio Evangelisti. Lo conosci?”. Nel dirlo mi passa il volume, Urania 1241, e leggo il titolo “Nicholas Eymerich, Inquisitore”. Non avevo mai sentito il nome di Evangelisti fino ad allora e il titolo ebbe su di me un effetto straniante. Pagai il volumetto e mi misi a leggerne le prime pagine non appena arrivai in auto. Finii il racconto il giorno dopo. Eymerich mi aveva conquistato in modo completo e definitivo. Da quel preciso istante fino ad oggi ho letto e collezionato ogni libro scritto da Evangelisti, anche quelli che con l’inquisitore di Gerona non hanno nulla a che fare. Ho trovato in questo autore un potente outsider, un uomo legato a valori civili e sociali molto forti, le cui radici e le cui convinzioni sono solide e assolutamente cristalline quando vengono discusse. La sua grande capacità è stata quella di riuscire a mettere in un racconto, e in tutti i successivi di qualsiasi natura essi fossero, un affresco del mondo attuale e delle sue storture anche quando parlava di Catari e Patari o si perdeva nel tracciare le descrizioni di un futuro oscuro e terribile.

Ho trovato in lui molto più di tanti altri autori, la stessa vis di Lovecraft, lo stesso riuscire a leggere oltre il velo del quotidiano e disvelarne i mostri che vi si nascondono o che hanno imparato così bene a mimetizzarvici. Perdonate l’introduzione verbosa, ma quando ho per le mani una nuova avventura di Nicholas Eymerich ogni altro aspetto perde di consistenza. Eymerich Risorge è un nuovo e potente capitolo, in cui tante delle suggestioni dei libri precedenti tornano con rinnovato fulgore. Per chi non ha mai avuto modo di leggere nulla a riguardo, sono oltre dieci i romanzi del ciclo narrativo ambientato – tra folli salti di tempo – nell’Europa trecentesca e che hanno come protagonista la figura dell’Inquisitore del Regno D’Aragona il – realmente esistito – dominicano Nicholas Eymerich da Gerona. Ognuno dei romanzi che compongono il ciclo è a sé stante, cosa che apprezzano coloro che li incontrano per la prima volta.

Evangelisti fonde, con capacità quasi d’alchimista, romanzo d’avventura e fantascienza, thriller e narrazione storica (senza le storture e le spurie degli scrittori di thriller storici…), politica, letteratura, spy-story rocambolesca. Esito di questo alchemico prodotto è un “non-genere”: il rubedo di questa pozione è lasciare sul banco solo la pura e semplice narrazione, quella che ci ha affascinato fin da bambini, quella che ci chiede di continuare a raccontare per sapere di più, per sapere come andrà a finire; quella che ci spinge a buttarci nel prossimo romanzo a capofitto. Goffredo Fofi ha definito Eymerich il più importante personaggio letterario di questi anni. Evangelisti lo ha creato da una figura realmente esistita, ma gli ha donato caratteristiche precipue: un carattere antipatico, secco e scettico, massimamente razionalista; un uomo altamente misogino, facile all’ira, ma con le fattezze di un eroe da film alla Sergio Leone.

Nessuno dei racconti di Evangelisti è fine a sé stesso. Ognuno porta, nel suo ventre, la denuncia sociale o tratta i temi contemporanei trasponendoli nel passato e nel futuro. Tra le pagine di questo libro troverete rimandi alle vicende della TAV e ai pericoli insiti negli scavi delle rocce delle Alpi Piemontesi. Quando leggerete questo libro vi colpiranno i cambi di tono, di tempo e di spazio, ma soprattutto rimarrete affascinati dalla conoscenza, dalla cultura del suo autore (vi raccomando la bibliografia, che di per sé vale l’acquisto) e della sua profonda anamnesi della materia storica in cui questo personaggio si muove. Nessuna delle sue azioni è campata per aria, nessuno dei riferimenti storici è raffazzonato o confezionato ad uopo. La qualità del suo scrivere di storia, come di scienza e fisica (rimarrete interdetti da dimostrazioni di leggi sullo spaziotempo et similari) senza mai cadere nei facili tranelli dell’invenzione sono altri correlati alla trama comunque fitta, ricca di spunti e personaggi memorabili. Torna, dunque, strappato dal letto di morte dove lo stesso autore lo aveva lasciato sette anni fa alla fine di Rex Tremenda Maiestatis, lo spietato Nicholas Eymerich pronto a difendere la chiesa cattolica dalle insidie: stavolta si tratta di un consigliere del re d’Aragona, Franciscus Romae (anche questo personaggio realmente esistito) sospettato di eresia e di impiego delle arti magiche con cui fa risorgere il suo corpo; l’azione di svolge tra la Provenza alle Alpi piemontesi, zone in cui prospera l’esecrata chiesa valdese. Parallelamente, su un altro piano temporale, torna anche lo scienziato Marcus Frullifer, rapito e condotto in un osservatorio astronomico, Lucifero, retto dall’ordine dei Gesuiti.

Lasciatevi dunque condurre dal Magister a risolvere quest’incredibile avventura e anche voi ne diverrete seguaci irrinunciabili. Altrimenti sia per voi tempo di quæstio

Michele Finelli

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Lo scrittore:

Valerio Evangelisti si è laureato in scienze politiche, indirizzo storico-politico, e ha intrapreso una carriera accademica interrotta verso il 1990, alternata all’attività di funzionario del Ministero delle finanze.
Dopo avere pubblicato cinque volumi e una quarantina di saggi di storia, si è dedicato interamente alla narrativa. Nel 1994 è uscito il suo primo romanzo, Nicolas Eymerich, inquisitore, che ha vinto il Premio Urania. Sono seguiti Le catene di Eymerich (1995), Il corpo e il sangue di Eymerich (1996), Il mistero dell’inquisitore Eymerich (1996); Cherudek (1997), Picatrix, la scala per l’inferno (1998), Il castello di Eymerich (2001), pubblicati da Mondadori. L’antologia Metallo urlante (1998) e il romanzo Black Flag (2002) sono stati pubblicati da Einaudi.
Nel 1999 è uscito in tre volumi, anch’esso presso Mondadori, Magus. Il romanzo di Nostradamus, tradotto in nove lingue e in tre continenti. Nel 2000 l’Ancora del Mediterraneo ha pubblicato la raccolta di saggi Alla periferia di Alphaville. Interventi sulla paraletteratura.
I romanzi centrati su Eymerich sono tradotti in Francia, Spagna, Germania e Portogallo. Hanno valso all’autore, nel 1998, il Grand Prix de l’Imaginaire e, nel 1999, il Prix Tour Eiffel: i premi più prestigiosi riservati in Francia alla letteratura fantastica e di fantascienza.
Attualmente, dopo avere conseguito nel 2000 il Prix Italia per la fiction radiofonica, scrive sceneggiature per radio, cinema, televisione e fumetti.
Ha diretto per un decennio “Progetto Memoria – Rivista di storia dell’antagonismo sociale”. E’ ora direttore editoriale di “Carmilla”, pubblicazione dedicata alla narrativa fantastica e alla critica politica. Collabora all’edizione francese di “Le Monde Diplomatique”. È presidente dell’Archivio Storico della Nuova Sinistra “Marco Pezzi” di Bologna.
dal sito ufficiale dell’autore