Il libro:
Editore Piemme / Collana Linea Rossa
Anno 2010
462 pagine – brossura con sovraccoperta
Traduzione Barbara Murgia
La trama:
In una delle tante calde notti di luglio, in un tranquillo quartiere di Promise Falls, la famiglia Langlay composta da padre, madre e figlio adolescente, viene barbaramente uccisa a colpi di pistola.
Un’intera cittadina sotto choc, non avvezza a notizie così terribili. In particolare, la famiglia Cutter che, oltre ad essere vicina di casa delle vittime, i rispettivi figli erano amici per la pelle. Infatti, Derek sarà l’unico testimone dell’omicidio, ma è solo il principio di una sequela di colpi di scena da cui sarà impossibile staccarsi ……
Ma erano davvero i vicini di casa l’obiettivo di chi li ha uccisi? O qualcun altro? Con questi dubbi, la famiglia Cutter, spaventata se non terrorizzata, controlla e ricontrolla le serrature..ma si può essere davvero sicuri?
Iniziato e finito nel giro di due giorni, è il primo libro di Linwood Barclay che leggo, cercando di non farmi deviare dalle recensioni non eccessivamente lodevoli su questo romanzo (rispetto al precedente “Senza dirsi addio”), che ho trovato navigando qua e là. Il libro parte subito in quarta, un ragazzino adolescente, approfittando del viaggio che i suoi vicini di casa stanno organizzando, si nasconde nel loro scantinato per stare in compagnia della sua ragazza, che aspetta un segnale per raggiungerlo. Ma la famiglia viene sterminata a colpi di pistola da qualcuno che entra in casa loro gridando: “Vergogna!”.
E’ l’unica parola che Derek sente e, convinto di poter essere incriminato dalla polizia per il solo fatto di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, decide di tacere.
E qui è ciò che succede in qualsiasi famiglia del mondo, in presenza di un ragazzino adolescente..le fatiche dei genitori per capire cosa passa per la testa dei loro figli, per aiutarli a crescere meglio.
Ma lo scrittore punta il dito su vari tipi di relazioni: tra genitori e figli, tra marito e moglie, tra polizia e cittadini. E, in ognuna di queste, le incomprensioni che possono generare le frasi non dette, i sospetti non veritieri. Quanto può influenzare il silenzio?
Quanto potremmo rimediare ai nostri errori se parlassimo di più tra noi?
Ultima sensazione, ma non per questo meno importante, la paura. La morte che è arrivata tanto vicina alla famiglia dei Cutter. Ci si può salvare chiudendo bene a chiave le porte e controllando tutte le serrature? Qualunque pazzo potrebbe ammazzare i vicini, semplicemente bussando alla porta. Con un brivido alla schiena, mi sono ritornati in mente i famosi “coniugi” e il massacro che hanno compiuto..anche loro erano dei “vicini di casa”. Scusate, ma mi sembra di aver lasciato la porta aperta…!
Un libro che merita attenzione, uno scrittore che ha un modo tutto particolare di accompagnare il lettore a non adagiarsi su una trama lineare e semplice, ma invece a rivelare colpi di scena disseminati per il romanzo, anche se il colpevole si intuisce a un certo punto della storia. Ma a quel medesimo punto, il libro è praticamente evaporato.
Assolutamente godibile.
Qui la scheda del libro: Il vicino di casa
Qui la possibilità di leggere un estratto del libro: Estratto
Qui l’intervista che ho realizzato: Intervista Linwood Barclay
Lo scrittore:
Nasce negli Stati Uniti e, dopo essersi laureato in Lettere, ha lavorato per 14 anni alla “Toronto Star”, famosa testata giornalistica canadese.
Dal 2007 ha iniziato a tempo pieno la sua carriera di scrittore. Il primo romanzo “Senza dirsi addio”, edito da Piemme nel 2009, ha venduto milioni di copie ed è stato tradotto in più di trenta lingue.
Il sito: http://linwoodbarclay.com/