Ilaria Tuti – Fiori sopra l’inferno

2305

Editore Longanesi Collana La Gaja scienza
Anno 2018
Genere Thriller
366 pagine – rilegato e ebook


Un pugno tra i denti. Teresa aveva trascorso molti anni della sua vita a mordere pugni nel tentativo di soffocare singhiozzi. Aveva imparato che era una buona tecnica nel tentativo di nascondere la disperazione, quando non poteva farsi sentire. Era accaduto spesso, in un passato che non sarebbe mai stato troppo lontano.
[…] Il dolore era diventato una parte di lei, non più ostile. Era quasi un amico fraterno, un fardello che era necessario portare per non rinunciare ai ricordi.

Teresa Battaglia: un personaggio che mi sarà difficile dimenticare. Il commissario di polizia Teresa Battaglia, sessantenne provata nel corpo e nell’anima, è forse il migliore poliziotto che io abbia conosciuto, in mille e mille gialli letti nella mia ormai lunga vita.
Ed è proprio per lei che questo romanzo acquista valore, per il suo modo di essere, per il suo vissuto, per il suo metodo di svolgimento delle indagini, profondamente umano.
La vicenda è già affascinante di suo, perché prende avvio da un oscuro (almeno, all’inizio) episodio che si svolge nel 1978, e che getterà le radici per tutto ciò che succederà in seguito, molti anni dopo.
Un episodio inquietante, un luogo da paura: inizio perfetto per un thriller con le carte in regola.

La storia si sposta poi molti anni dopo, ai giorni nostri, e si svolge in paesino immaginario, Travenì, fra le montagne del Friuli, dove viene trovato il cadavere di un uomo, spogliato e senza occhi. Particolare terribile: occhi cavati con le unghie, a mani nude! Poco discosto, una sorta di spaventapasseri, costruito apposta, vestito con gli abiti del morto e con soltanto due occhi di bacche sul volto.
Le indagini sono dirette dal commissario di polizia Teresa Battaglia, grande donna, burbera e quasi antipatica, in apparenza, ma amata dai suoi uomini. La donna si scontra subito con il nuovo ispettore Marini, altro personaggio meno approfondito, ma del quale si immagina qualche tormento passato. L’uomo comprende che dietro la scorza ruvida c’è qualche vecchio dolore e la loro collaborazione fra alti e bassi procede; non solo, ma porterà buoni frutti.

Intanto altra violenza scuote il paesino; la gente, quasi incredula che tutto avvenga proprio lì, non collabora , rendendo più difficili le indagini. Al terzo omicidio, Teresa si rende conto che per fermare l’assassino deve cercare di “entrare” nel suo modo di pensare e poi di agire. La storia prosegue con scoperte, momenti di grande suspense e passaggi temporali, che a poco a poco aprono un velo su ciò che accadde allora, e che si ripercuote sui fatti di oggi. Il paesaggio montano, che sicuramente l’autrice conosce bene ed ama molto, è stupendamente descritto, e diventa a sua volta protagonista del romanzo, insieme alle persone. La tensione, per tutto il romanzo, non abbandona mai il lettore, così come il desiderio di sapere, di capire; perché l’argomento è singolare e intrigante. Anche il finale ci riserva un buon colpo di scena, degno di un giallo che si rispetti. Come sempre, qualcuno di insospettabile si rivela portatore di oscuri segreti, e arriva a sorprenderci…

L’introspezione psicologica del commissario Battaglia è talmente ben tratteggiata che il lettore condivide i suoi stati d’animo. Tutta la sofferenza patita in un passato che non le è possibile dimenticare viene a galla a poco a poco, con lievi accenni , o con momenti di tormento tali da percepirlo sulla nostra pelle. E allora le si perdona tutto, anche la risposta sgarbata, o l’ironia feroce. È come se ci fossero due romanzi diversi in uno: la parte gialla, mozzafiato e molto originale, e la parte romanzesca pura, con le vicende dei suoi personaggi, lo studio approfondito della loro psicologia.
Molto coinvolgente anche il ruolo che hanno alcuni bambini del paese che si troveranno, senza volere, a far parte di questi fatti tragici, e che riveleranno saggezza e maturità, nonostante i loro pochi anni e le loro tristi storie familiari.

La scrittura della Tuti è precisa, asciutta, matura, nonostante sia un’opera prima, e ci fa ben sperare che l’autrice ci regali altri lavori. Magari ancora con protagonista Teresa Battaglia? Sarebbe bello. Lo so, cara Ilaria Tuti, che la nostra eroina è di salute un po’…”sgarrupata”, ma se potessi darle ancora qualche altro caso da risolvere, molti lettori ne sarebbero felici. Noi aspettiamo fiduciosi. Assolutamente consigliato. Da leggere senza distrazioni esterne, in relax e silenzio, per godere ogni pagina!

Rosy Volta


La scrittrice:
Ilaria Tuti vive a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Ha studiato Economia. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Nel 2014 ha vinto il Premio Gran Giallo Città di Cattolica. Il thriller Fiori sopra l’inferno è il suo libro d’esordio.