Marilù Oliva – Musica sull’abisso

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Marilù Oliva, nata a Bologna, è scrittrice, saggista e docente di lettere. Con HarperCollins ha pubblicato il thriller Le spose sepolte, inaugurando la saga della poliziotta Micol Medici. Ha scritto altri romanzi a sfondo giallo e noir, indagando sui lati oscuri della nostra società e sulle categorie più esposte, da lei definite “non protette”. Da sempre si occupa di questioni di genere e di attualità, ha realizzato inoltre due antologie patrocinate da Telefono Rosa.
Collabora con diverse riviste ed è caporedattrice del blog letterario Libroguerriero.

In libreria per HarperCollins il 10 giugno 2019, il nuovo thriller intitolato Musica sull’abisso, di cui vi riportiamo la sinossi:

Com’è possibile che gli ex allievi di un liceo, ora adulti, stiano morendo anno dopo anno, uno dopo l’altro, in circostanze sospette?
E com’è possibile che una canzone, scritta in latino e cantata da alcuni di loro, quindici anni prima, abbia preveduto con anni di anticipo in che modo sarebbero spirati?
Tutto parte dal caso di Gwendalina Nanni, giovane imprenditrice bolognese il cui cadavere macerato è stato ritrovato nell’ansa del Bacchiglione, chiuso come suicidio dalla polizia di Padova. I suoi familiari non ci stanno e si rivolgono alla Sezione Omicidi di Bologna, dove è stata da poco trasferita l’ispettore Micol Medici. Le ricerche vertono attorno agli ex-studenti di un liceo storico di Bologna, il Cicerone, dove si diploma la migliore gioventù della città. E subito si scopre che una classe del passato ha avuto un destino infausto: gli ex allievi sono morti tutti lo stesso giorno di anni diversi seppur con modalità apparentemente differenti, il 21 febbraio.
Cosa lega questi decessi?
Mentre le voci collegate ai fantasmi del passato compongono una storia di sopraffazioni e ferocia, Micol, con il suo metodo scientifico sporcato dall’inquietudine dei suoi sogni notturni, cerca di scoprire la verità, muovendosi sullo sfondo di una città dove ogni torre e ogni portico sembrano occultare qualcosa.
Un thriller inquietante e attuale, che racconta quanto ciò che siamo oggi sia il frutto di quello che abbiamo – o non abbiamo – ricevuto.

“L’ispettore capo Micol Medici annota tutto, costruisce alberi genealogici, riempie di pizzini i suoi collaboratori, ha una fiducia assoluta nella razionalità, eppure di notte viene visitata da presenze inquietanti”.
Robinson di Repubblica