Jonathan Lethem – Il detective selvaggio

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Editore La Nave di Teseo
Anno 2019
Genere Thriller
405 pagine – brossura e epub
Traduzione di Andrea Silvestri


Jonathan Lethem, autore di romanzi, racconti e saggi, torna in libreria con un nuovo romanzo, piccola perla tra i grandi romanzi americani. Un noir insolito, anomalo, in cui le indagini, poche, si mescolano con le molte allegorie e le descrizioni del deserto del Mojave.
Nel caso non sia ancora evidente, c’è un detective in questa storia. Ma non sono io. Mi sono quasi assegnata tale ruolo salendo sull’aereo, e invece no.
Charles Heist, co-protagonista di questo romanzo, è appunto il detective selvaggio, proprio perché selvaggio è: vive in una roulotte alla periferia di Los Angeles, si occupa di un opossum che vive nel cassetto della sua scrivania ed è un uomo cupo e taciturno, lontano anni luce dalle regole, scritte e non, della società moderna.
Non ero neppure la figlia di Roslyn, dato che io avevo ancora una madre, e lei aveva Arabella, che quando entrai nelle loro vite era al secondo anno delle superiori, e viveva ancora a casa, sebbene fosse già diventata per certi aspetti sfuggente con Roslyn.

Phoebe Siegler, newyorkese che ci viene descritta come emblema di una società in cui carriera, posizione sociale e conoscenze sono fulcro della vita dell’individuo, ingaggia Heist per la ricerca di Arabella, figlia di una cara amica, ragazza che lei considera una nipote. Così inizierà un viaggio che sarà anche ricerca di se stessa, tra paesaggi aridi e primitivi, che la porteranno spesso a confondersi sulla propria identità come se Phoebe e Arabella fossero due persone interscambiabili. Ed in questo viaggio, che sarà ben più di una indagine, arriverà anche la scoperta di una donna diversa, lontana da ciò che il mondo circostante ha sempre voluto per lei.
Quelli che si radicarono più profondamente e continuarono a trascinarsi dietro i tepee e a tenere riunioni e a mettere in comune il cibo finirono per venir chiamati Conigli.
Il mondo da cui proviene Heist, e in cui il lettore viene trasportato, è diviso in tribù: quella dei Conigli, composta da donne che vivono in stile hippie, e quella degli Orsi, composta da uomini dediti alla violenza. Ed è proprio tra queste tribù che Heist è cresciuto, così che il suo apporto alla ricerca della giovane ragazza risulta imprescindibile. In questa dicotomia si sviluppano tutte le vicende che travolgeranno Phoebe, trasportandola in un mondo diverso, ostico e bizzarro. Mondo che però lei saprà sempre affrontare con il giusto sarcasmo.
Fu in quel momento che feci i calcoli e mi resi conto che eravamo entrati da un certo numero di ore nel nuovo mondo. Barack Obama non era più il presidente.
Phoebe però non manca mai di ricordarsi, e ricordarci, che anche nella moderna società da cui proviene il mondo è da poco cambiato: Trump è stato eletto e si è insediato come nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Soprattutto non tenta mai di nascondere il proprio astio e la propria antipatia per l’uomo e il suo elettorato.

Il detective selvaggio è un libro complesso, nel quale è difficile immergersi, e lasciarsi avvolgere. Allegorico e con frequenti riferimenti letterali e musicali, potrebbe spingere il lettore quasi a voler abbandonare l’impresa, lasciando Arabella laggiù nel deserto. È addentrandosi, lasciando le paure alle spalle, indagando in noi stessi, che lentamente questo romanzo acquista tutta la sua forza – sul filone dei romanzi americani, con le ampie descrizioni paesaggistiche – arrivando a essere un giallo che indaga dall’interno la nostra società. Uno stile prettamente descrittivo, una caratterizzazione dei personaggi profonda e attenta, ci regalano un romanzo decisamente differente dagli altri noir che potremmo leggere. Una storia che sarà un nuovo inizio.

Adriana Pasetto


Lo scrittore:
Jonathan Lethem è autore di romanzi, saggi, racconti; ha vinto la MacArthur Fellowship e il National Book Critics Circle Award per la narrativa. Collabora, fra gli altri, con “The New Yorker”, “Harper’s”, “Rolling Stone”, “Esquire” e il “New York Times”. Tra i suoi romanzi pubblicati in Italia: Brooklyn senza madre (1999), La fortezza della solitudine (2003), Concerto per archi e canguro (1994), Il giardino dei dissidenti (2014).