Professione blogger: intervista a Giuseppe Pastore. Thrillercafè

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Giuseppe Pastore è il barman del suo blog Thriller Café e dal 2007 contribuisce alla diffusione della cultura gialla e thriller in Italia con notizie e recensioni nel suo locale virtuale dedicato alla narrativa di genere.
Come autore, è stato premiato in numerosi premi letterari e ha pubblicato racconti in antologie e riviste, oltre a un saggio sull’omicidio seriale di coppia. Qui a seguire trovate tutte le pubblicazioni.
Sul suo sito trovate tutte le sue pubblicazioni, in particolare vogliamo citare nella Saggistica il libro “In due si uccide meglio”, Edizioni XII, 2010 (con S. Valbonesi) e Curatore dell’antologia
“Delitti al Thriller Café”, AA.VV., I Buoni Cugini Editore, 2018.

1) Benvenuto su Contorni di noir e grazie della tua disponibilità. Prima di parlare del blog siamo curiosi di sapere che tipo di lettore sei stato e se e come sei cambiato nel tempo.
G.: Grazie a te e a Cecilia per l’ospitalità. Ho cominciato a leggere gialli molto presto: a tredici anni avevo letto tutti i romanzi di Agatha Christie presenti nella biblioteca comunale del mio paese e avevo iniziato a conoscere poi Ellery Queen, S.S. Van Dine, John Dickson Carr. Per diversi anni sono stato abbonato ai Classici del giallo Mondadori, poi ho virato un po’ alla volta sul thriller. Prima lettura fu un romanzo di Patricia Cornwell (Morte innaturale). Da allora iniziai a consumare pagine di romanzi di Connelly, Deaver, Crais, Connolly. Essendo ancora uno studente il mio Eden erano le edizioni pocket e le bancarelle dell’usato. Chiaramente anche autori italiani, da Narciso ad Altieri, Colaprico, Dazieri, Pinketts. Con l’apertura di Thriller Café e grazie alle relazioni con gli uffici stampa, e soprattutto con un lavoro diurno per finanziare gli acquisti, la mia libreria è cresciuta a dismisura. Non so più quanti libri ho onestamente. Al momento leggo meno narrativa e molti libri su materie assortite, dalla psicologia cognitiva all’arte contemporanea (ma questo non lo racconto su Thriller Café).

2) Quando hai deciso di aprire il Thriller Cafè e perché?
G.: Era il 2007 quando mi misi ad armeggiare su blogspot.com e nel 2008 decisi di fare sul serio e registrai ThrillerCafe.it, con l’idea di condividere con altri lettori le mie opinioni sui tanti libri che leggevo. Già da qualche anno, inoltre, avevo cominciato a scrivere e collaboravo con LaTelaNera.com dell’amico Alessio Valsecchi gestendo la sua sezione dedicata ai Serial Killer, su cui mi stavo documentando per scrivere il mio thriller. Il romanzo non l’ho mai finito ma in compenso avrei pubblicato poi nel 2010 il fortunato saggio “In due si uccide meglio” (a quattro mani con S. Valbonesi). All’epoca ero anche stato coinvolto da Blogo nel lancio di Crimeblog.it. Ero molto attivo su vari fronti, insomma, e mi faceva piacere avere un posto tutto mio. Lo chiamai Thriller Café perché doveva essere un posto alla mano in cui prendersi una pausa e chiacchierare con un Barman che proponeva aperitivi gialli e neri, e rosso sangue.

3) Hai incontrato difficoltà inizialmente o durante questi anni di attività?
G.: All’inizio il primo grosso scoglio fu scrivere codice HTML, CSS e PHP su WordPress e subito dopo attirare persone sul sito. Mi resi conto che avevo poche visite e mi misi a studiare come avere più visibilità sui motori di ricerca (lo imparai talmente bene che nel 2010 lasciai il mio lavoro da ingegnere elettronico per fare questo di professione). Nel tempo la sfida è stata tenere duro e non mollare quando assieme ai lettori è aumentato il lavoro di gestione, non solo dei post ma anche delle tante email. La cosa che non sono riuscito a fare è avere una dimensione offline significativa, cosa su cui per esempio Contorni di Noir è un punto di riferimento. Purtroppo il tempo è poco e partecipare a eventi è spesso impossibile.

4) Come riesci ad inserire questa passione che prende molto tempo, all’interno della tua vita e compatibilmente con gli impegni personali e lavorativi?
G.: Sono oltre dodici anni ormai che Thriller Café pubblica almeno un post al giorno tutti i giorni feriali. È un impegno notevole che per molto tempo ho assorbito da solo lavorando al sito di notte e tutti i fine settimana, da ovunque mi trovassi: casa oppure hotel, treni, aeroporti… non esisteva vacanza se il sito non aveva tutti i contenuti della settimana successiva pronti entro la domenica sera. Quando il carico di leggere, scrivere, aggiornare i social, manutenere il codice, rispondere alle email, contattare gli uffici stampa, rinnovare la grafica, eccetera eccetera, si è fatto troppo pesante, ho chiesto aiuto e aperto le porte ad alcuni collaboratori. Il blog è diventato quindi meno uno spazio personale è più un magazine online. Attualmente ancora faccio quasi tutte le attività elencate, ma ci sono validi aiuto-Barman che contribuiscono creando molti dei post che vanno online. Ci tengo in particolare a ricordare e ringraziare Elvezio Sciallis, un amico prima ancora che un braccio destro, che oggi non c’è più e senza il quale sarebbe stato molto più difficile il percorso fatto negli ultimi anni.

5) Con il passare degli anni hai formato una grande squadra di lettori. Come siete organizzati con le letture da fare?
G.: Io mi occupo delle relazioni con gli uffici stampa e faccio da centro stella distribuendo i titoli da leggere; le letture sono ripartite sulla base dell’interesse personale dei collaboratori verso certi libri piuttosto che altri e sulla disponibilità di tempo in quel momento. Non ci sono regole fisse o scadenze per le consegne, per cui cerchiamo di non trasformare il piacere della lettura in lavoro. Potendo contare su diverse persone, è raro che la domenica non ci siano cinque articoli pronti per la settimana ventura.

6) All’interno del genere giallo, noir e thriller c’è un filone che prediligi leggere e che senti appartenerti di più?
G.: Parto sempre dal presupposto che un buon libro sia un buon libro oltre il genere, ma sicuramente ci sono dei sottogenere che mi danno più soddisfazione. In particolare l’hardboiled e lo psycho thriller.

7) C’è un autore che leggi da anni e dei quali aspetti con ansia la nuova uscita in libreria?
G.: Tra gli autori che amo di più sicuramente John Connolly, che credo abbia avuto meno fortuna finora di quanto meriti, e Michael Connelly. Ce ne sono molti altri e sarebbe una lista molto lunga. Tra gli italiani Romano De Marco.

8) Quali sono secondo te le doti di un buon recensore?
G.: In primis umiltà nel non mettersi su un piedistallo e criticare per dimostrare di aver qualcosa di profondo da dire; saper scrivere in italiano (non è sempre scontato); saper leggere su più livelli; saper evidenziare per il lettore le emozioni/sensazioni generate dalla lettura e guidarlo nella scoperta di un libro o un autore potenzialmente nuovo, senza orientare la sua scelta ma dandogli elementi sufficienti per farsi un’idea del possibile gradimento personale o meno. Non è importante, ma aver provato a scrivere o scrivere abitualmente alle volte dà chiavi di lettura ulteriori.

9) Come ti rapporti verso un libro che devi recensire e quali sono le caratteristiche che reputi necessarie ad un giallo per poter dire di trovarti davanti ad un buon romanzo?
G.: Se è tardi ma continuo a dirmi “altre tre pagine e smetto”, allora è un buon romanzo. Forse è un po’ riduttivo ma la lettura è in primis un piacere e al giorno d’oggi anche un investimento di tempo che potrei dedicare ad altro. Un buon romanzo non deve darmi mai l’impressione che forse avrei potuto dedicare quel tempo a qualcosa di meglio. Cosa generi questo risultato è personale, ma un grande personaggio credo sia la prima cosa; un grande personaggio può tenerti compagnia anche se non vive grandi esperienze. Chiaramente se parliamo di thriller ci vuole un elemento di suspence e inquietudine che è vitale, ma una buona trama si può pianificare a tavolino mentre per creare un grande personaggio devi avere forti doti di empatia.

10) Come siete cambiati nel tempo e come avete cercato di migliorare la vostra offerta ai lettori?
G.: Da qualche anno trattiamo saltuariamente cinema e serie tv thriller, che sono un argomento che i nostri lettori amano abbastanza. Inoltre abbiamo approfondimenti “enciclopedici” su generi, personaggi, autori, quindi un lettore può venire su Thriller Café e scoprire dei libri recenti, ma anche conoscere meglio un particolare genere e le pietre miliari che hanno tracciato la strada per le nuove generazioni di scrittori, o approfondire la carriera di un autore o l’evoluzione di un personaggio seriale attraverso vari titoli.
Abbiamo anche cercato di dare opportunità agli scrittori emergenti che ci seguono, attraverso dei premi letterari con pubblicazione con I Buoni Cugini Editore (tra l’altro lo stesso di “Noir all’improvviso” di Cecilia Lavopa); proprio in questi giorni stiamo per divulgare i vincitori della seconda edizione del concorso di Thriller Café.
In conclusione direi che siamo molto contenti di quanto riusciamo a fare: pur restando un sito di nicchia Thriller Café si è conquistato nel tempo l’affetto e la stima di veramente tanti lettori, operatori del settore editoriale e altri siti d’informazione, per cui a distanza di oltre dodici anni l’entusiasmo del Barman nell’alzare la saracinesca e aspettare gli avventori assetati di thriller è sempre lo stesso.

Intervista a cura di Federica Politi