Editha Aceituna Griffin – Una regata mortale

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Editore Edizioni Le Assassine / Collana Vintage
Anno 2022
Genere Giallo
304 pagine – brossura e epub
Traduzione di Costanza Masetti


Leggendo questo romanzo stentiamo a credere che l’autrice, Editha Aceituna Griffin, sia nata nel 1876 e morta nel 1949 perché la sua scrittura, grazie al suo stile e alle scelte lessicali che rendono il suo linguaggio concreto, molto fisico e diretto pare scritto oggi.
Il merito va anche alla magistrale traduzione di Costanza Masetti e alla Casa Editrice Le Assassine che ancora una volta ci permettono di leggere autrici straniere.

Romanzo spettacolare che ci porta a spasso per la campagna inglese presentandoci Merle, bellissima e fragile ereditiera, sposata con Leonard praticamente obbligata a vivere in una bellissima villa con la suocera, dalla quale il marito è psicologicamente dipendente, e con una giovane e bella cugina del marito che della suocera è la confidente.
Merle si sente fuori luogo e, in alcuni passaggi del romanzo, l’atteggiamento della stessa mi ha ricordato la serie televisiva The Crown dove Diana Spencer (Lady Dì) vive una vita quasi sospesa in un mondo che non le appartiene costretta ad essere perennemente sotto giudizio.
Ogni passo, ogni gesto, ogni parola.
Tutto fuori luogo.

Sentendosi molto sola e incompresa Merle invita la sua migliore amica, Daria Lane, che è appena rientrata in Inghilterra dopo un lungo soggiorno in Italia dove si era trasferita per stare vicino alla madre durante la sua malattia.
Con Daria Merle non ha filtri. Può finalmente raccontarsi come se fosse davanti ad uno specchio, proprio come quando erano due giovani studentesse e Daria l’aiutava a non sentirsi sola e preda di chi con lei fingeva amicizia solo per arrivare ai suoi soldi.
Dopo alcune giornate di festa, aperitivi e cene ecco sopraggiungere il delitto.
Il corpo senza vita di Merle viene ritrovato dopo una regata e, mentre la polizia conferisce la colpevolezza ad un ladro qualsiasi, Daria Lane è convinta che il colpevole sia da ricercare proprio all’interno della facoltosa famiglia di Leonard.

Un attualissimo intreccio giallo-noir, nonostante la data in cui è stato scritto, che si muove su di un filo di lana dell’omissione e della benevolenza che si concede alle classi agiate.
Le quasi 300 pagine del romanzo ci regalano la dose giusta di suspense, perché Griffin è stata una maestra nel mescolare varie occasioni di azione e nel farci entrare nella mente dei personaggi svelando i tratti più introspettivi, aggiungendo intrigo, amore e tradimenti.
L’ennesimo romanzo dove quasi tutti indossano una maschera e una verità che stenta a venire a galla dove prevale un grande sentimento di protezione e amicizia che non permetterà a Daria di abbandonare la ricerca del colpevole.
Terminata la lettura resta nel nostro intimo un profondo senso d’ingiustizia per tutto ciò che la bellissima Merle avrebbe potuto essere e l’angoscia e la disperazione per ciò che non è stata.

La sua vita paragonata a quella di altre centinaia di donne che, all’interno di un mondo patriarcale, fatto di ricatti e giochi di potere finiscono per sentirsi sbagliate e inadatte a qualsiasi ruolo. È in modi simili che migliaia di respiri di donna si spengono, oggi come ieri. Nessuna donna pare essere al sicuro, nonostante tutte le conquiste, neppure in questo nuovo secolo.

Deborah Alice Riccelli


La scrittrice:
Editha Acetunia Griffin è nata a Gibilterra nel 1876 ed è morta a Kensington nel 1949. Ha scritto più di dodici romanzi tra mysteries e romanzi storici, che hanno trovato risonanza anche in Australia. Della sua vita non si sa molto, a parte il matrimonio con un ufficiale di cavalleria da cui sono nati due figli.