Filippo Palmieri – L’enigma del leone

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Editore Pendragon
Anno 2023
Genere Thriller
427 pagine – brossura e ebook


Bologna, 9 agosto. Due giorni prima l’avvocato Ettore Casciola era arrivato in Sardegna, per concedersi una vacanza in famiglia nella villa di Porto Rotondo, quando il professor Leone Cesari suo capo, mentore e socio di maggioranza nello “Studio L.E.O. Law & Ecomics Organzation”- con sedi a Bologna, Milano, Madrid, New York oltre che a Londra e Tokio – , gli aveva telefonato per un’urgente convocazione. Doveva rientrare subito in sede per qualche giorno, il capo aveva bisogno di lui, doveva vederlo e dovevano discutere insieme su alcune circostanze improcrastinabili. Nonostante le sue richieste di maggiori spiegazioni, Cesari non glie ne aveva date fornendo un unico commento : “Ne parleremo di persona e a voce, ti aspetto a Bologna”.

Ma il loro appuntamento era saltato perché al suo arrivo Ettore Casciola, atterrato al Marconi quella mattina, dopo aver appreso la terribile notizia del decesso del suo capo, si era immediatamente recato presso la camera mortuaria dell’ospedale Sant’Orsola per appurare le circostanze che l’avevano provocato. E là aveva appreso che, dopo aver parlato con lui, il professor Cesari era uscito a piedi per una passeggiata sulle colline bolognesi portando con sé il suo fucile da caccia ed era morto a causa di un tragico incidente, secondo la ricostruzione della polizia. Il cadavere di Cesari infatti era stato rinvenuto la mattina in fondo a un calanco, poco lontano da un luogo di culto da una persona che stava facendo jogging. Il colpo che l’aveva ucciso proveniva dal suo fucile. Ragion per cui gli inquirenti, il giudice preposto era buon amico del professore, ipotizzando che , inciampando malamente, si fosse sparato, non avevano richiesto l’autopsia e autorizzato invece l’inumazione. I funerali, infatti ai quali Casciola era riuscito a partecipare si erano già regolarmente svolti quel pomeriggio.
Il giorno dopo all’apertura del testamento, Ettore Casciola, scoprirà che il maestro e amico gli ha lasciato in eredità tutte le quote dello studio legale, con tutti i beni a questo collegati, compreso il favoloso dipinto di Guido Reni esposto sul camino della sua stanza, mentre il resto del suo patrimonio andrà, invece, a un’associazione. Il notaio gli consegnerà anche una busta sigillata con il suo nome sopra che, dopo averla aperta senza la presenza di testimoni, gli rivelerà contenere qualcosa di apparentemente incomprensibile: un unico foglio con in alto un simbolo, una specie di giglio nero e sotto prima una breve frase in latino seguita più in basso da una seconda frase che pare rifarsi al motto della Repubblica francese. Ma perché il professore Cesari ha voluto lasciare questo sibillino indovinello senza spiegazioni al suo socio e migliore allievo? Cosa gli chiede di fare? Cosa pretende esattamente da lui dopo la sua morte?

Volente o nolente, Casciola dovrà imboccare un labirinto pieno di complicati indizi che sulle tracce di Benedettini, Templari, Massoneria, antichi popoli orientali e addirittura antichi egizi condurrà anche i protagonisti, attraverso sconosciuti e inesplorati cunicoli millenari, a muoversi in tutti i luoghi più occulti e simbolici di Bologna. Una ricerca, la loro, che li costringerà a anche ad affrontare i contendenti implicati in un millenario conflitto di supremazia, in cui le diverse correnti in lotta per il potere, diventeranno implacabili pur di raggiungere i propri scopi. Pronti a colpire e a uccidere senza pietà chiunque non si pieghi al loro volere o si metta sulla loro strada.

Un romanzo costellato da numerosi personaggi, tratteggiati e introdotti, affastellando forse un po’ troppo caratteristiche e funzioni. Alcuni interessanti, altri meno e forse dispersivi. E poi, mi chiedo, perché troppe e magari inutili ipotesi e situazioni? Un libro questo pieno di minuziose descrizioni di interni di palazzi cittadini, di strade, di piazze. E poi di chiese e di edifici religiosi, con descrizioni così meticolose e attente ai particolari al punto da sviare l’ attenzione e l’interesse del lettore e quasi da sfociare in una guida turistica. Non solo, tutti gli ambienti interni ed esterni, antichi e moderni, vengono percorsi in lungo e largo quasi fotograficamente.
Una perfetta ricostruzione, che forse appare eccessiva inserita in romanzo che dovrebbe avere come punto centrale il coinvolgimento del lettore in un thriller d’avventura. Thriller che avrebbe dovuto focalizzarsi soprattutto sulla trama lasciando maggiormente sfumate e magari a fare da cornice sullo sfondo le tante e pur colte notizie storiche introdotte dall’autore.

Patrizia Debicke


Lo scrittore:
Filippo Palmieri nasce a Bologna nel 1975 e qui, ancora oggi, vive e lavora. Laureato in giurisprudenza, è avvocato e socio di uno studio professionale e si occupa di consulenza e assistenza alle imprese. La grande passione per la lettura e per la sua città lo ha spinto a scoprire aneddoti e curiosità dai quali trae ispirazione per i suoi romanzi. Per Pendragon ha pubblicato i romanzi I segreti della pietra (2019) e L’enigma del leone (2023).