Andrew Vachss – La seduzione del male

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Editore Sperling&Kupfer / Collana Narrativa
Anno 2000
384 pagine – brossura con sovracopertina
Traduzione di Alfredo Colitto

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Gettare una rete per catturare i maniaci in questa città è come andare a caccia di alligatori in una palude a bordo di una canoa. Non è necessario che siano intelligenti per essere pericolosi. Ed è meglio cercare di non cadere in acqua.

Andrew Vachss è presente spesso su questo blog, perché ammiro il lavoro che fa e la costanza che ci impiega nel combattere una piaga sociale che non vedrà mai fine se non si solleva il problema, anziché nasconderlo sotto un tappeto di ipocrisia.

Protagonista, anche in questo romanzo, è Burke, un uomo duro, a volte spietato, cresciuto solo tra istituti per orfani e aguzzini. Quando era piccolo viveva in una prigione camuffata da orfanotrofio, in perenne attesa di essere portato via da una famiglia in grado di proteggerlo. Ma si trovava nella condizione di un animale domestico in un negozio, nel quale coppie in cerca di neonati scuotevano la testa nel momento in cui ne scoprivano l’età. Li odiava tutti.

Faceva parte dei “bambini del Segreto”, innocenti violentati e divenuti adulti, che cercavano di combattere quei mostri che avevano portato via la loro spensieratezza, mostri da estirpare dalle radici della società. L’unica donna che era riuscito ad amare – Crystal Beth – era morta durante una manifestazione contro l’omofobia. Un pazzo aveva sparato contro la folla, uccidendo alcune persone, tra cui lei. Le piste da seguire portano in direzioni confuse, alla ricerca negli ambienti del Queens, nei quali si mescola una partita a biliardo con il sesso a ore e i gay hanno vita difficile, pestati a sangue o brutalmente uccisi solo per essere omossessuali.

Unico indizio, uno scrittore maniaco che si firma Homo Erectus, abilissimo nelle arti informatiche e insidioso come una serpe. Dietro quel nome si celerà forse Wesley? Burke lo considerava “suo fratello” e avevano succhiato dallo stesso seno avvelenato. Solo lui poteva impedirgli di precipitare nello Zero, che lo tirava giù.. 

Ancora una volta un knock out, che mi lascia la sensazione di impotenza. Vachss richiama l’attenzione sulla responsabilità dei genitori nella crescita dei propri figli e nella visione degli orfanotrofi come carceri. Come dargli torto? Come non essere d’accordo che i bambini, a prescindere dalla loro età, cercano solo ed unicamente l’affetto e qualcuno che li porti via da quei luoghi inospitali? E non è per forza detto che per “luoghi inospitali” s’intenda solo gli orfanotrofi..

Burke e Vachss, due guerrieri senza macchia e senza paura, due paladini delle ingiustizie. Esistono ancora persone così? Io spero di si.

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Lo scrittore:

Nasce a New York nel 1942. Da sempre specializzato nella difesa dei minori nella sua professione di avvocato. E’ stato investigatore federale, combatte la prostituzione minorile in alcune zone del sud-est asiatico, inviato dell’ONU in Biafra durante la guerra. Vincitore di numerosi premi, tra cui il Premio “Raymond Chandler” nel 2000.

Il sito ufficiale dello scrittore: http://www.vachss.com/
Libri che ho recensito: ShellaGiù nel nulla; La vendetta di Burke; The getaway man