Joe R. Lansdale – Il sorriso di Jackrabbit

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Editore Einaudi Collana Stile libero Big
Anno 2018
Genere Thriller
256 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Luca Briasco

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Devo fare una premessa importante: ho letto almeno diciotto libri di Joe Lansdale, ne ho amato alcuni più di altri, quali Tramonto e polvere, La sottile linea scura, Atto d’amore. I temi cari allo scrittore trovo che siano sempre trattati, in un modo o nell’altro, in ognuno dei suoi romanzi. Il razzismo, in prima battuta, le differenze sociali, religiose, culturali, la battaglia contro l’omofobia.

Lansdale non è solo un bravo autore, ma è uno dei pochissimi scrittori che, nonostante il successo che lo ha reso uno dei più famosi thrilleristi americani, ha mantenuto una umiltà e una modestia che non ho trovato in nessuno, fino ad ora.

Tutto questo per dire che di Joe leggerei anche la lista della spesa e ogni volta che so uscire un suo libro, lo accolgo con l’entusiasmo che si potrebbe avere alla nascita di un bambino. Il neonato è, questa volta, Il sorriso di Jackrabbit, uscito da poco per i tipi di Einaudi, casa editrice che riesce sempre ad accaparrarsi grandi autori e grandi storie.

La vicenda: da cinque anni è scomparsa Jackie, una ragazza soprannominata Jackrabbit per la sua dentatura da coniglio anche se, nonostante il sorriso all’infuori, dicono sia sexy e molto bella. La famiglia non ha perso le speranze e decide di provare nuovamente ad avviare le ricerche per conto proprio affidandosi all’agenzia di Hap e Leonard, anche se, nel momento in cui viene a conoscenza che uno dei due è nero, cambia improvvisamente idea. Non a caso, il fratello della ragazza indossa una maglietta con la scritta “Bianco è giusto”. Hap si è appena sposato con Brett dopo una lunga relazione, e ora vorrebbe passare del tempo con lei, ma le coccole dovranno aspettare ancora.

Sotto la patina di giocosità e ironia di Lansdale, ecco che la storia di cui parla il libro si trasforma in una crociata contro le differenze di cui parlavo all’inizio.

Posso parlare con te, e lavorare con te, e in genere andare d’accordo con te, ma credo che le razze debbano vivere separate. Penso che sia il volere di Dio, e una legge di natura (..) Dobbiamo tornare a una vita piu equilibrata, impedire agli ispanici di superare il confine. Alzare un muro, tenere fuori dall’America le altre religioni e le altre razze.”

Il Texas, dove vive lo scrittore, è uno fra gli Stati in cui è ancora molto presente l’odio razziale e, purtroppo, i Presidenti che si sono succeduti nel corso degli ultimi decenni non hanno contribuito in modo sostanziale a spostare la percezione che gli americani hanno delle discriminazioni. Un attacco molto duro nei confronti di Trump e dei suoi metodi barbari, alla stregua di Hitler o di altri fanatici del passato. Anni di lotta contro le ingiustizie dispersi al vento.

Hap e Leonard rappresentano lo stereotipo del reietto: Leonard non solo è nero, ma anche omosessuale. Hap è suo amico fraterno, si conoscono fin da piccoli in circostanze purtroppo tragiche (il padre di Hap viene investito da un pirata della strada e scappa. Hap, bambino, era sull’auto e viene soccorso dal padre di Leonard, che era in macchina con il figlio e vede l’incidente). Sono cresciuti insieme, ne hanno passate tante, lottano insieme per far cambiare la mentalità. Una vera e propria coppia, come George e Mildred più che come Starsky e Hutch, ma con un affiatamento che permette loro di affrontare il più pericoloso degli assassini con il sorriso sfrontato e la battuta sessuale che ti spiazza.

Pubblicata nel 1990 e tradotta in Italia nel 2006 da Einaudi, la prima avventura di Hap Collins e Leonard Pine intitolata Stagione Selvaggia è quella che ha dato il via a questo improbabile duo, la quale ha contribuito a confermare uno stile di scrittura unico, ironico e originale, ma che cela non troppo velatamente l’obiettivo di Lansdale di scuotere i lettori.
Prima di tutto, comunque, si capisce che sono i personaggi a divertirsi, che si vanno a mettere nei guai e poi cercano di tirarsi fuori. Lansdale gioca con loro e si diverte con loro, quasi fosse il terzo amico, quello che li dirige senza esserne il padrone.

La trama, in questo romanzo, mi ha lasciato qualche dubbio. Alcune allusioni forse servivano a depistare il lettore e non ho trovato conferma nel finale. Rimane il fatto che Lansdale, che scriva thriller o fantascienza, horror o western, ha una mano unica e inimitabile, ha un marchio nella scrittura che costringe il lettore a non perdersi neanche uno dei suoi libri, magari semplicemente per farsi due risate nel leggere i dialoghi che riesce a creare.
Ma sempre con uno sfondo di malinconia, quella di un americano che vorrebbe vivere in un paese diverso, nel quale le differenze siano un valore aggiunto e non un ostacolo alla convivenza pacifica.
Permettetemi un consiglio: guardatevi la serie TV su PrimeVideo e recuperate tutti i romanzi precedenti della serie di Hap&Leonard.

Cecilia Lavopa

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Lo scrittore:
Joe R. Lansdale (Gladewater, Texas, 1951) ha scritto oltre venti romanzi e centinaia di racconti, ed è forse il piú geniale autore di genere contemporaneo. Tra le sue opere pubblicate da Einaudi Stile Libero: La sottile linea scura, Tramonto e polvere, Acqua buia, La foresta, Notizie dalle tenebre, Paradise Sky, Io sono Dot, L’ultima caccia e, per la serie di Hap e Leonard, Una stagione selvaggia, Mucho Mojo, Il mambo degli orsi, Bad Chili, Rumble Tumble, Capitani oltraggiosi, Una coppia perfetta, Honky Tonk Samurai, Bastardi in salsa rossa Il sorriso di Jackrabbit.