Ragnar Jónasson – Il sogno di Unnur

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Ragnar Jónasson (1976), avvocato, traduttore, insegna diritto d’autore all’Università di Reykjavík. Membro della Crime Writers’ Association britannica e co-fondatore di Iceland Noir, festival del giallo nordico, ha firmato la serie Misteri d’Islanda e La trilogia di Hulda, di cui Il sogno di Unnur è il terzo e ultimo episodio, un successo internazionale che non si ferma. Tradotto in ventuno lingue e pubblicato in trentaquattro paesi, Jónasson è stato accostato ai più grandi nomi del giallo di sempre, con milioni di lettori nel mondo.

Il nuovo romanzo intitolato Il sogno di Unnur verrà pubblicato sempre con Marsilio Editori e tradotto da Valeria Raimondi. Sarà disponibile dal 12 marzo 2024 e questa la sinossi della casa editrice:

La violenta bufera di neve che si è abbattuta sull’Islanda orientale, isolando completamente le poche case dell’interno, avrebbe dovuto tenere chiusi in casa anche i più audaci. Eppure, qualcuno ha deciso di sfidare il vento e il gelo e di avventurarsi in una delle zone più remote del paese. Un posto non adatto agli esseri umani; non in quel periodo dell’anno. In una fattoria dove manca la corrente e la linea telefonica è interrotta, Einar ed Erla si preparano al loro Natale solitario, quando un rumore inaspettato li fa sussultare. Qualcuno sta bussando alla porta. Una visita inattesa. Einar apre, e l’ospite sconosciuto entra. Chi è l’uomo che dice di essersi perso in una giornata come quella? Cosa sta cercando realmente? Forse è un bugiardo. O addirittura un assassino? Una cosa è certa: in quella casa, esclusa dal resto del mondo, avvolta dal buio, dal freddo, dal sibilo del vento, non tutti sopravviveranno alla notte.

In seguito al ritrovamento dei corpi, le indagini sono affidate a Hulda Hermannsdóttir, ispettore della polizia di Reykjavík, rientrata in servizio dopo che la sua vita è stata sconvolta da drammatiche vicende familiari. Ma liberarsi dei propri fantasmi è molto difficile: Hulda sarà perseguitata ancora a lungo dalla sensazione di non aver capito in tempo. Davvero esiste una via di fuga dal proprio senso di colpa? Il suo lavoro di poliziotta è una sorta di gioco che si svolge in un’area grigia al confine tra il giorno e la notte, dove le vittorie definitive non esistono. Così, «la migliore eroina tragica che il giallo ci ha dato negli ultimi tempi», come scrive il Sunday Times, dovrà imparare a nascondere i sentimenti e a difenderli, a comportarsi come se niente fosse successo, per non dover rinunciare alla vita.